Biography

“Gay and the city” è molto più che una semplice trasposizione dell’ormai famoso telefilm ad un’ambientazione gay, sono scorci di vita reale di persone in carne ed ossa, specialmente di quattro ragazzi che, in un modo o nell’altro, sono l’immagine riflessa dei personaggi principali.

E’ cosi che compaiono Carrie, Miranda, Charlotte e Samantha, ad essi si aggiunge un piccolo universo di persone che ruotano attorno a loro: Stanford, Anthony, Mariah, Aidan e così via.

La nostra Samantha è un ragazzo di 23 anni dalle incredibili similitudini con la versione originale, specialmente nel linguaggio molto colorito di cui è dotato. E non solo quello…

Miranda, manager in carriera, ma che cerca in ogni modo di tenere vita privata e lavoro ben separati, spesso prediligendo il secondo, è un vero amico, sa essere presente ogni volta che qualcuno ha bisogno.

Charlotte, il nuovo acquisto del gruppo, è un ragazzo solare, divertente e con una classe decisamente adatta al suo ruolo. Ora è presto per parlarvi meglio di lui, ma rimedieremo quanto prima,

Carrie, ora tocca a me, in perenne ricerca dell’amore vero, nel mentre vivo la mia vita circondato da questi pazzi scatenati, mie ancore di salvezza. Un bacio a tutti loro, è il minimo che possa fare per dirvi grazie.

Siamo anche su Facebook, cercate le pagin “GAY and the CITY” e “Carrie Gay and the City” oppure chiedete l’amicizia a “Carrie Gayandthecity”.

Mentre sta per essere pubblicato il mio primo libro “Gay and the city”, mi sto già scatenando a scrivere il secondo, il cui titolo è merito di Miranda!

Content

Carrie: TIMIDEZZA O APATIA?

martedì 27 novembre 2012 0 commenti

Che bello salire sul bus, trovare un posto a sedere dopo una lunga giornata, ritrovarsi circondati da  4 ragazzi nemmeno maggiorenni e subirsi per tutto il viaggio i loro discorsi da maschi etero in fasce.
Vi prego, che qualcuno mi prenda a gavettoni di acido concentrato, in confronto è un trattamento da SPA.
Siamo passati dalle auto, alle moto, passando per il MotorShow con la classica battuta: "Motori e figa, dobbiamo andarci per fare le foto con le modelle", tornando alle macchine (ma solo quelle parcheggiate a Lido di Spina, nemmeno fosse la Costa Smeralda) e finire alle moto.
Prezzo, cilindrata, velocità,...perfino chi ha prodotto i bulloni, 4 enciclopedie viventi della meccanica.
Se solo spendessero l'1% del tempo passato a studiare le schede di auto e moto stando piegati sui libri di scuola, in Italia oggi avremmo 4 nuovi Leonardo da Vinci.
Ovviamente tutti i dettagli da loro enunciati con il classico entusiasmo degli etero era condito dalle solite aggiunte come "puttana", "troia", "cazzo" e così in crescendo, fino ad espressioni che perfino Samantha si guarderebbe bene dal pronunciare.
Come se ciò non bastasse, dobbiamo anche tenere presente il volume della loro voce, quasi cercassero di coprire il boato di un 747 in decollo, fortuna che ci sono loro, potrei quasi sentire i miei pensieri.
Un'abissale serie di differenze passano tra ragazzi gay, ma non è questa la giornata dedicata a questo argomento.
Oggi sono pensieroso, il guagliuncello mi ha fatto notare come non abbia mai dimostrato di essere interessato a lui e del mio atteggiamento un po' distaccato nei suoi confronti.
In parte ha ragione, ma è vero che durante l'incontro non ho avuto modo di stare molto tempo con lui e questo è un fattore invalidante da tenere in considerazione.
Così mi sono deciso a mandargli un sms che spiegasse meglio cosa lui rappresenti per me.

"Stavo ripensando alle tue parole di oggi, mi spiace non aver dimostrato quale e quanto sia il mio interesse verso di te, mi sento in colpa. 
In realtà ho molte aspettative dalla nostra conoscenza: mi sei piaciuto fin da subito per il tuo modo di pensare, per come concepisci una relazione, per il tuo essere schietto e diretto. 
Quando poi ti ho visto di persona mi si è fermato il cuore per un istante, sei davvero molto carino e mi ha colpito la profondità dei tuoi occhi. 
Avevo i brividi ogni volta che le mani si sfioravano o quando hai posato la tua sulla mia schiena mentre cercavamo di passare tra la calca di persone. 
Mi sarebbe piaciuto quella sera andare sul molo con te, sicuramente non mi sarei trattenuto dal darti un bacio. 
Purtroppo a voce faccio fatica ad esprimere certi pensieri ed emozioni, forse le tante delusioni mi hanno costruito un guscio, ma scrivendo riesco a parlare senza timori, dire tutto apertamente. 
Si, mi piaci e davvero tanto, mi sono molto affezionato ed i miei amici ormai non mi sopportano più per quanto parlo di te. 
Ecco, alla prossima telefonata sarò terribilmente in imbarazzo e, anche se non mi vedrai, sarò rosso peperone. 
Sono fatto così, strano ma sincero :)"

Ho scoperto tutte le mie carte con questo messaggio, ma è anche vero che nella vita bisogna saper rischiare.
Però continuo a pensare al fatto che per telefono non riesco ad essere così spontaneo come vorrei.
Con lui davanti quel famoso sabato mi sentivo perfino in grado di lanciarmi e baciarlo, una follia che, chi mi conosce bene lo sa, per me equivale ad arrivare sulla luna cercando di saltare.
Non sono mai stato un cacciatore, sono sempre stato una preda, ma questa situazione non me lo consente, al contrario devo rimboccarmi le maniche e mettermi in gioco come mai prima d'ora.
In più, credo che le mie passate relazioni e gli incontri degli ultimi tempi non abbiano giovato a mio favore, forse è vero che sono diventato più cinico e freddo, oppure sono talmente spaventato da questa potenziale relazione che finisco col chiudermi a riccio.
In ogni caso non va bene e devo reagire.
Quand'è che smettiamo di sognare il principe azzurro e diventiamo dei freddi burocrati sentimentali?
Che fare?
Quando scrivo non ho problemi di sorta, riesco ad esprimere qualsiasi sensazione o emozione, se lui fosse qui mi sforzerei per non essere così distaccato e sicuramente ci riuscirei perché a lui tengo davvero molto, ma per telefono faccio veramente fatica.
Per ora mi limiterò a dormirci sopra e domani continuerò a riflettere, cercando di non essere così chiuso con lui come ho fatto fino ad oggi.
Notte a tutti.

Carrie

Carrie: IL GUAGLIUNCELLO

lunedì 19 novembre 2012 0 commenti

La mia follia continua  ininterrottamente nella sua opera, non senza un certo aiuto da parte di Aidan.
Come se dovessi essere incitato ulteriormente.
Prima di dirvi tutto (e rigorosamente in diretta) credo sia necessario un breve riassunto delle ultime 14 ore.
Finito di lavorare sono andato a casa, come di consuetudine, stavolta però avevo piani molto diversi dal solito: doccia, nanna, levataccia alle 6:00 del mattino e partire con Aidan alla volta dell'hinterland napoletano per incontrare il guagliuncello.
Purtroppo la mia compagna d'avventure era stesa, per non dire cappottata, nel letto con febbre e tosse.
Questo non l'ha fatta desistere dal suo piano d'emergenza: mettermi sul primo treno per Napoli pagandomi i biglietti.
E così, dopo tre ore e mezza di viaggio su Italo, durante le quali avrò dormito si e no trenta minuti, e la pubblicazione psicotica di una decina di post su FB, eccomi giunto a Napoli.
Una boccata d'aria fuori dalla stazione, individuare qualcuno per chiedere indicazioni sulla restante parte del viaggio (compreso qualcun'altro che mi ha scroccato due sigarette) ed ero già dentro al trenino della Circumvesuviana.
È stato in quel momento in cui mi sono ricordato il motivo del mio scetticismo nell'utilizzo dei mezzi pubblici campani: se in tutta Italia un trenino come quello avrebbe accolto al massimo 200 persone, a Napoli ce ne stanno non meno di 500, una densità superiore alle sardine in scatola.
Ma nonostante le difficoltà, sono giunto finalmente a Torre del Greco.
Appena arrivato l'ho chiamato subito (ci ho provato mentre ero sul trenino, ma fra il fitto e il chiacchiericcio della gente, sommato al rumore del mezzo, era impossibile capire qualcosa), ci siamo accordati per vederci dopo pranzo ed io ne ho approfittato per raggiungere l'hotel.
Camera carina, qualche pecca il bagno, ma è sempre il punto dolente degli alberghi.
Primo giretto per la città, pronti e...via!
Solo con l'ausilio dell'app di Google Maps, mi sono ritrovato immediatamente nelle vie dello shopping.
Giuro: non l'ho fatto apposta.
Chi mai avrebbe immaginato di trovare tutti quei negozi?
Ok, non c'erano i miei monomarca preferiti come Louis Vuitton, Hermés, Gucci, Prada e così via, ma svariati negozietti con roba griffata li ho trovati e probabilmente li assalterò nel pomeriggio.
Sono arrivato fino a 300 metri dal mare, quello spero di vederlo molto presto accompagnato da lui.
Una breve tappa in un bar pasticceria per mangiare qualcosina al volo, dove puntualmente ho fatto amicizia con i proprietari (se capitate da queste parti... Bar Pasticceria Di Donna in via del Corallo, sono troppo gentili e simpatici), infine una tappa in un piccolo parchetto in centro dove, in attesa della sua chiamata, sto scrivendo queste righe alle 14:08.
Ops, non definirei questo riassunto poi così breve come credevo, sarà forse l'agitazione che ho per via dell'incontro.
Avevo detto che non mi sarei fatto castelli in aria con questo ragazzo e così è stato...non un castello...diciamo qualcosa di dimensioni più ridotte, tipo un trilocale con annesso giardino, mansarda e garage.
Sto pericolosamente sragionando ed il tempo minaccia pioggia, è il caso di mettersi in movimento e cercare qualcuno che venda ombrelli.
A dopo.

H. 17:17
Fosse stato un venerdì non sarei nemmeno uscito di casa, specie a quest'ora.
Essendo sabato ho deciso di sfidare la sorte trovandomi alla stazione della Circumvesuviana, luogo prestabilito per l'incontro.
Ho il cuore in gola e batte ai 3000 all'ora.
Credo di essere sull'orlo di un infarto e l'attesa che lui arrivi non mi aiuta di certo.
Questo è il momento ideale per iniziare una tossicodipendenza da Valium, purtroppo non ne dispongo al momento.
Suvvia, è solo l'ennesimo incontro.
No, non mi tranquillizza nemmeno un po', continuo a tremare come un gattino infreddolito.
No panico.
No panico.
Ok panico.
Ho appena provato a chiamarlo, di nuovo, ma nessuna risposta, probabilmente il rumore del traffico copre la suoneria del telefono.
Torre del Greco è una realtà in scala 1:15 di Napoli, ma ne ha tutte le principali caratteristiche: caos, traffico e quel meraviglioso accento napoletano per cui io perdo la testa.
In più è tutt'oggi che non faccio altro che vedere ragazzi bellissimi ovunque.
A dopo.

00:05
Finalmente ci siamo visti e...cavolo quanto mi piace!
Prima ho avuto modo di conoscerlo caratterialmente, ora anche di persona e la sentenza è unanime (vorrei anche vedere, sono l'unico giudice): è davvero carino!
Con lui al mio fianco mi sento bene, sereno e tranquillo.
Lui mi ha detto che gli piaccio ma una sua amica ha saputo rovinare la serata, arruolandolo per farsi dare una mano a liberare casa: sabato sera da addetto al trasloco.
E così eccomi qui, in albergo solo soletto, quando avrei voluto essere sul lungo mare a passeggiare con lui guardando la luna tra una nuvola e l'altra.
Ho provato anche ad invitarlo in albergo, non fraintendetemi, nessun secondo fine, ma il camion per caricare la roba arriva alle 5:00 del mattino (ma dico: chi cavolo fa un trasloco a quell'ora? Solo qui può capitare una situazione simile).
Non ho molta voglia di scrivere in questo momento, credo che un sonno ristoratore non possa farmi altro che bene, sogni d'oro a tutti.

11:24
Ci voleva proprio un bel sonno ristoratore dopo la serata di ieri, le telefonate di rito ad alcuni amici e un po' di televisione per chiudere gli occhi.
Sono di nuovo nel piccolo parco di ieri sera, nell'attesa che il guagliuncello si liberi dai suoi impegni.
La mattinata è stata abbastanza tranquilla ma al tempo stesso complicata: andato a far colazione in hotel, mi sono ritrovato davanti ad un buffet di prodotti preconfezionati decisamente poco appetitosi.
Mi sono limitato ad un semplice caffè, scoprendo con molta sorpresa ed altrettanta delusione che lì usano le cialdine.
È come andare all'hotel Sacher e trovarsi l'omonima torta preconfezionata.
Sono nel tempio del caffè espresso, voglio sentire quel profumo inebriante, non veder scartare una confezione contenente una cialdina.
Terapia d'urto: correre al bar di ieri e rimediare con un loro delizioso cappuccino e chissà, più tardi potrei farci ancora una capatina.
Concluso il disastro colazione, un piccolo giro guardando le vetrine dei negozi, ahimè chiusi.
Ma ecco la svolta: il passeggio sul molo.
Sarebbe stupendo scrivere stando ad ammirare il golfo di Napoli, la costa sorrentina e Capri, circondato dal profumo del mare e con alle spalle il Vesuvio.
Dopo aver camminato per un'ora guardando il molo e la gente su di esso, sono arrivato ad una semplice conclusione: per arrivarci bisogna usare il teletrasporto.
Spero mi ci accompagni lui nel pomeriggio.
La mia unica possibilità era tornare in centro, magari studiando meglio Google Maps su come arrivare fino al molo nel pomeriggio.
Quale migliore occasione per sentire Miranda appena rientrato da Parigi?
Ovviamente c'è stato il terzo grado: com'è, è carino, a o p, ci hai fatto qualcosa,...
Poi il suo turno per raccontarmi una delle situazioni più divertenti ed imbarazzanti che possano capitare.
Stava parlando con un ragazzo italiano, anche lui a Parigi per lavoro, molto carino, 35 anni ma portati fin troppo bene dimostrandone solo 28, una caratteristica decisamente molto congeniale a Miranda.
Durante la chiacchierata il ragazzo lo guarda e chiede se fosse tutto a posto e, alla risposta affermativa, lui abbassa gli occhi al suo pacco.
A Miranda quel ragazzo piaceva anche troppo, la dimostrazione era una evidentissima erezione sotto i pantaloni.
Avevo decisamente bisogno di questa telefonata, distrarmi dall'attesa di vederlo, distogliere lo sguardo dai maschi paurosamente belli di questo posto e l'idea di farmi di nuovo tre ore di viaggio su di un treno vibrante.
Certo che, avendo dovuto cenare da solo ieri sera, non accetto di dover fare altrettanto al pranzo di oggi, dovesse accadere salgo sul primo treno della Circumvesuviana e torno a Bologna.
Ora provo a chiamarlo e vediamo come si evolverà la giornata, magari nel peggiore dei casi potrei fermarmi a Roma per dare un bacio a Fla'.
A più tardi.

12:47
I miei nervi stanno cedendo.
L'ho chiamato ed è ancora alle prese col trasloco della sua amica e non pensa di riuscire a liberarsi prima delle 14:00.
Ed io cosa dovrei fare nel mentre? 
Continuare a gironzolare senza meta come un povero pirla?
Se io ho trovato il tempo ed il modo di farmi 578 km, lui non riesce a fare altrettanto per dedicarmi una giornata?
In fin dei conti questo viaggio aveva come finalità lo stare insieme e lui stesso mi ha fatto capire di tenerci a me.
Perfino un suo amico gli ha detto che è stato un cretino a comportarsi così.
Per quel che mi riguarda sto seriamente pensando di tornare in hotel, prendere la mia fidata Louis Vuitton Damier Graphite ed aspettare alla stazione della Circumvesuviana.
Se per le 14:00 non si fa vivo, salto sul primo trenino e me ne vado.
Da un lato cerco di capirlo: per come me ne ha parlato, la sua amica gli è stato molto vicino ed ha cercato di aiutarlo, anch'io mi sentirei in debito se fossi nei suoi panni.
Ma poi ci sono anch'io e so che dovrei imparare ad essere più egoista, difetto che sfortunatamente mi manca.
Ci mancava pure il brutto tempo, a quanto pare si adatta al mio umore.
L'ho appena sentito, ora deve andare a scaricare la roba nel nuovo appartamento.
Questo è troppo, prendo il borsone e me ne vado, se ci tiene sarà lui a dover fare il prossimo passo.
Sono decisamente molto alterato, meglio evitare di scrivere per il momento, lo farò più tardi quando mi sarò calmato un po'.

14:15
Sono seduto alla stazione della Circumvesuviana in attesa che un trenino per Napoli si decida ad arrivare.
Si, me ne sto tornando a casa e non nascondo di essere un po' amareggiato da questa situazione.
Lui mi ha chiesto scusa un milione di volte, ma i fatti parlano chiaro: tutto il viaggio è stato inutile.
Eccomi sul treno, carico di aspettative non realizzate.
Ogni metro che percorriamo sento un peso crescere dentro.
Cosa provo è un cocktail di emozioni, alcune in contrasto con la maggioranza di esse composta da dispiacere, delusione, rammarico e, non lo nascondo, anche un po' di rancore.

16:00
"Informiamo i gentili viaggiatori che il treno partirà fra pochi minuti".
Si, sono su Italo e si sta muovendo proprio in questo istante, destinazione casa.
Bilancio del week end: un piccolo disastro.
Si ci sono lati positivi, ma molti di più quelli negativi, eppure non me la sento di nutrire ostilità nei suoi confronti, dopotutto non ha un lavoro e questo trasloco gli permetterà di guadagnarsi qualche soldo.
Più di una volta ha detto che dovrà farsi perdonare venendo lui a Bologna, anche perché se vuole la tazza con teiera che gli avevo regalato non ha altra scelta, è qui nella mia Vuitton.
Inizialmente pensavo di lasciarla in hotel e dirgli di passare a prenderla, ma in fin dei conti ora è obbligato a dimostrarmi che ci tiene alla nostra conoscenza.
300 km/h e mi sembra di andare pianissimo.
Avevo quasi pensato di fermarmi qualche ora a Roma per salutare un'amica, ma credo sia meglio metabolizzare il tutto, non sarei una buona spalla d'appoggio e lei ne ha decisamente bisogno.
Ha da poco scoperto che l'uomo con cui stava da tempo ha ancora in testa la sua ex storica.
Ebbene si, è innamorato di lei da 12 anni e nel mentre parlava di figli con la mia amica.
Bastardo, non ci sono altri aggettivi.
Se la vedeste, potrei perfino innamorarmene io anche se sono gay.
Forza su: chiunque abbia un amico etero in zona capitale, NON psicopatico/complessato/qualsiasi altra patologia psichica, bello dentro ma anche fuori, single, serio, disposto a mettersi in gioco con una delle ragazze più belle e dolci sulla faccia della terra ed intenzionato a trovare la donna giusta, mi scriva a carrie@gayandthecity.it o mi segnali il suo profilo su FB.
Ultimamente vado forte come cupido per etero, in compenso sono una vera frana con me stesso.

19:15
Tra 7 minuti dovrei essere tornato nella mia bellissima Bologna, un viaggio allucinante a dispetto dell'andata visto che il wifi di Italo non ne vuole sapere di funzionare, per caricare una pagina ci vuole non meno di 25 minuti.
Potete immaginare come sia piacevole cercare anche solo di aprire la loro home page per mandare un'e-mail di protesta: lungo e inutile.
Ora inizio a prepararmi per scendere, manca ormai pochissimo. 
Ci aggiorniamo in serata nel post conclusione.

14:18
Giornata decisamente fuori dal comune: mi chiama e quasi istantaneamente litighiamo.
Se il buon giorno si vede dal mattino, si prospetta una giornata veramente molto lunga.
Per farvi capire la situazione devo fare un passo indietro: ieri, mentre aspettavo alla stazione della Circumvesuviana, ho aperto Grindr e Gay Romeo per ammazzare il tempo dell'attesa curiosando in qua ed in là.
Durante il viaggio ho fatto amicizia con un ragazzo di Portici, molto simpatico, ma nessuno dei due ha secondi fini.
Arrivato a casa mi arriva un nuovo messaggio di un altro ragazzo napoletano.
Scambiamo qualche parola e scopro che è un amico del tipo che avevo incontrato.
Da lì il passo è stato breve: prima FB poi scambio di numeri e conseguente telefonata.
Stamattina suona il telefono mentre stavo ancora dormendo, era il guagliuncello e lo richiamo immediatamente.
Gli racconto, non certo senza una punta di euforia, che ho conosciuto un suo amico.
Appena gli dico il suo nome su FB si scatena il pandemonio: una scenata pazzesca, insulti, lui completamente stravolto e agitato.
Il tutto con un finale da manuale: mi sbatte il telefono in faccia.
Sopporto tutto ma non questo gesto che mi fa perdere completamente le staffe.
Gli mando un bel messaggino per fargli capire quanto sia stato scorretto ed immaturo nei miei confronti, lui riprova a chiamare ma in quel preciso istante non avevo alcuna intenzione di rispondere, se non per ricoprirlo d'insulti.
Aidan era allibita, si era perfino svegliata dagli urli che facevo.
Circa mezz'ora dopo richiama e riesco a rispondere.
Mille scusanti: io sono geloso, tu mi piaci e non lo capisci, quello si vuole mettere in mezzo a noi e rovinare tutto,...
Non chiedetemi come sia riuscito a stare calmo e tranquillo, sinceramente parlando non lo so proprio.
Almeno abbiamo chiarito un po' di cose ed abbiamo fatto un ulteriore passo verso una conoscenza più profonda, anche se questa lite non ha certo rialzato il livello del rapporto dopo il tragico week end a Torre del Greco.
Quando sarò più calmo e razionale vi farò sapere il mio punto di vista obbiettivo.

Carrie

Carrie: D. N. R.

venerdì 16 novembre 2012 0 commenti

Ieri sera, appena tornato a casa, ho guardato un telefilm che adoro ed il tema della puntata era: nella vita abbiamo spazio soltanto per due grandi amori?
Ovviamente nel telefilm la discussione si ampliava grazie ai confronti fra i vari personaggi, al contrario io ho solo queste righe a cui affidare i miei pensieri in merito.
Devo ammettere che l'idea di avere solo due chances nella vita mi inquieta, probabilmente mi sono giocato le mie opportunità ed ora sto aspettando un qualche bonus per la terza.
Per certo il mio più grande amore è stato Paolino, anche se platonico e non ricambiato.
Il secondo è Mr. Micro, nonostante le mille complicazioni della nostra storia e tutto il male che ci siamo auto-inflitti.
E ora?
Se le occasioni per un grande amore fossero davvero a numero chiuso, se esistesse realmente una legge karmica per la quale il "tre" non esiste, io dovrei rassegnarmi al fato ed alla visione di single in eterno.
Un'alternativa ci sarebbe: riciclare una storia precedente, ma quale?
E così ripercorro con la mente la mia onorata carriera sentimentale con gli uomini, non tanto per screditare la new entry (il guagliuncello), quanto più per capire se nel mio passato avesse davvero fatto la sua comparsa Mr. Big ed io non me ne fossi accorto.
Il mio primo ragazzo: il "pavesino" come spesso lo chiamavo.
Più grande di me di 9 anni, carino, con un lavoro un po' inusuale per un gay, poca ambizione professionale, molto passionale, estremista del non dichiararsi e profondamente geloso e possessivo.
No, questo è il classico caso di DNR, ovvero "Da Non Rianimare", probabilmente è una storia morta e sepolta, non credo che riesumare questa relazione potrebbe portarmi molto lontano.
Dopo di lui il fanatico di computer, più piccolo di me di 5 anni.
Anche lui molto carino, socievole, dolce, dichiarato pubblicamente, con i piedi piatti, più legato alle amicizie ed interessato a me come ripiego per una relazione finita male.
Anche la sola idea di un proseguo prende le sfumature di un pensiero tetro e masochistico.
Signori e Signore, eccovi un altro DNR.
Dopo di lui il ragazzo romagnolo, storia quasi fulminea ma d'impatto.
Mio coetaneo, intelligente, molto carino, non dichiarato (ma chi non l'avrebbe capito?), paranoico e con un pisello ad uncino verso l'alto (ingestibile in qualsiasi posizione del Kamasutra se non nel 69).
Ci lasciammo perché un fine settimana lui si arrabbiò con me per non essere andato a casa sua, quando fu proprio lui a dirmi che non aveva voglia di vedermi.
Decisamente DNR, mi auguro solo che un giorno riesca a trovare un compagno molto paziente o psicoterapeuta di professione.
Ecco il turno di Mr. Micro, di cui ormai conoscete tutti gli aspetti, pro e contro, quanto me.
Inutile starci a pensare, fra tutti è forse lui il più DNR fra i miei ex.
Infine Alexander: bello, perfetto, carattere stupendo, potrei continuare ad oltranza a decantarne le doti, ma se non scatta quella scintilla non c'è nulla fare.
In questo caso, a detta di molti miei amici e amiche, dovrei essere io quello da rianimare.
Ahimè non c'è nessuno nel mio passato con cui vorrei una seconda opportunità, probabilmente sarò costretto alla singletudine o a lottare per screditare questa assurda teoria.
Un asso nella manica ce l'ho ed è il ragazzo che sto andando a conoscere in quel di Napoli e se le cose non dovessero andare come spero, continuerò a cercare quella persona che saprà darmi nuovamente quello scintillio.

Carrie

Carrie: GLI UOMINI ORTOFRUTTA

giovedì 15 novembre 2012 0 commenti
Non sto parlando di quanto possano essere sexy certi fruttivendoli, piuttosto di come negli ultimi tempi ci siano sempre più correlazioni fra gli uomini e la frutta/verdura.
Circa un mese fa sono uscito per un week end con una particolare varietà di tartarugo: la Pera.
Mi era balenata l'idea che potesse trattarsi di un tartarugo: noioso, vita piatta, spesso dotato di alito mefitico e convinto che Prada sia il nome di una qualche rock band, ma perché negargli una possibilità?
Avrebbe potuto rivelarsi un incontro piacevole e con qualche sorpresa...
Una Caporetto su tutti i fronti, inclusi tutti i miei disperati tentativi di evitare un qualsiasi suo possibile approccio, specialmente a letto.
Così,dopo un bagno di 45 minuti in acqua ormai diventata gelida, la mia rassicurazione nel vederlo dormire e l'orribile scoperta del suo sonno leggero, non mi era rimasta nessun'altra scelta possibile: fingere di addormentarmi.
La Pera, più in generale, è quell'uomo che, di fatto, assomiglia ad una pera: spalle strette, petto un pochino sovrappeso, stomaco in sovrappeso e sedere decisamente in sovrappeso.
Se poi a questa immagine andiamo ad abbinarci quanto più di meglio possa esprimere il tartarugo come l'abbigliamento per la notte, l'immagine si fa quasi idilliaca: canotta della salute, mutandoni che perfino il mio trisnonno avrebbe definito démodé e calzini lunghi fino alle ginocchia.
Posso capire l'esistenza di persone che non indossino nulla di griffato, ma per lo meno un minimo di buon gusto è necessario.
Ben altra cosa è l'uomo Cetriolo, ortaggio mangiato da tutti almeno una volta nella tua vita, ma amato da pochissime persone.
Non è tanto l'aspetto a condizionare l'appellativo,  quanto più il contrasto fra esteriorità ed interiorità: duro fuori, sbrodoloso dentro.
Il Cetriolo ha un modus operandi molto chiaro, quasi standardizzato: provarci con qualsiasi appartenente al sesso femminile che respiri, passando rapidamente da una ragazza all'altra in questa interminabile ricerca di una papabile preda.
E così è stato anche alcune sere fa, in cui una mia amica, in preda ai fumi dell'alcol, si e lasciata un po' troppo andare col Cetriolo di turno.
Fortuna che gli effetti dell'alcol prima o poi sono condannati a svanire ed a far posto alla lucidità, tanto dal sentirla implorare di aiutarla a levarselo di dosso.
È stato facile: "Continua a fingere di essere ubriaca e andiamo a casa".
Una soluzione quasi perfetta, se non che, la sera dopo, il Cetriolo sfogasse con me tutti i dubbi, perplessità e rancori verso la mia amica che si negava alle sue telefonate e messaggi.
Così, dopo un'ora di sragionamenti, lui ha compiuto un gesto del tutto inaspettato: provarci con me.
Ero diventato la vittima di turno.
Inizialmente con le frasi di rito classiche degli eterosessuali: sei attivo o passivo, mai provato con le donne e così via, fino alla minuziosa descrizione del suo pene e la battuta conclusiva: "Se tu lo provassi ti aprirei in due".
Non posso fare altro che chiedermi: sono io che attraggo i casi umani o sono loro ad essere talmente numerosi da inciampare continuamente nel mio destino?
Fortunatamente la mia collezione di uomini frutta/verdura si limita solo a questi due esemplari e, tengo a precisare, pere e cetrioli non si possono nemmeno abbinare in un piatto.

Carrie

Carrie: L'INVOLONTARIA CRUDELTÀ DELL'AMORE

domenica 11 novembre 2012 1 commenti
Girando spesso e volentieri per buona parte di Bologna, a volte per lavoro, altre per shopping e talvolta solo per non starmene seduto in casa, non di rado mi capita di incrociare il mio cammino con coppie gay mano nella mano, abbracciate, intente a scambiarsi veloci coccole e impegnate a baciarsi.
Cosa estremamente frequente nella Bologna capitale gay.
Ma vedere queste scene vestendo i panni del single, non è esattamente la miglior attrazione della giornata.
Pensandoci bene: non è forse proprio quello che facevamo io e Mr. Micro quando stavano insieme?
Lungi da me l'idea di criticare una felice coppia, la mia è 1 parte di invidia e 4 parti di tortura, un cocktail altamente pericoloso.
Sono felicissimo per i due ragazzi sul mio stesso autobus mentre sto tornando a casa: uno sui 38 anni, l'altro sui 25.
Quello più giovane non perde occasione per appoggiare la testa sulla spalla dell'altro, mettergli una mano sul fianco, abbracciarlo e accarezzargli un orecchio.
Abbiate pietà per un povero single!
Vero: in questo momento i miei pensieri sono tutti incentrati sul guagliuncello, nonostante il periodo di troieggiamento folle prima di conoscerlo, ora ho solo lui come priorità.
Però, nonostante ci sia lui adesso nella mia vita e non abbia alcun interesse verso nessun altro ragazzo, l'assistere a scene simili ha un certo effetto su di me: quanto vorrei essere io e il mio ragazzo sull'autobus a coccolarci.
Chissà poi se ci fosse proprio lui...
Ma così facendo saremmo noi a torturare eventuali spettatori.
Quand'è che superiamo la soglia che ci divide fra essere la vittima ed il carnefice?
Non credo potrà mai esserci un equilibrio, è un confine troppo marcato, non ha spazi intermedi: o sei il single e quindi vittima, oppure fidanzato e carnefice.
Di certo non possiamo pretendere che una coppia stia a trattenersi dallo scambio di attenzioni, suvvia chi mai potrebbe andare da loro e dire:"Vi prego, abbiate pietà per noi povere zitelle inacidite e state almeno a 2 metri l'uno dall'altro"?
Al tempo stesso il Comune di Bologna non può fornire a tutti i single un paio di paraocchi per evitare di guardarsi attorno, non sono nemmeno di moda.
Non ci resta altro da fare se non imparare a convivere: noi single continueremo a morire d'invidia, ma una volta fidanzati sfoggeremo tutto il nostro amore.

Carrie

Carrie: LA GRADUATORIA

sabato 10 novembre 2012 0 commenti
La vita è forse un eterna classifica in continua evoluzione?
Parlando di uomini, alcune mie amiche ne sono convinte: ciascuna di loro ha la propria top ten: chi per i baci, chi per il sesso, altre per il sedere più bello ed una addirittura per il pene perfetto.
La StraBologna si tiene una volta all'anno, ma ci sono competizioni che durano ininterrottamente senza sosta.
Ripensando ai miei ex ed alle mie storie passate, mi viene da pensare ad una cosa insolita: nelle mie top ten vince quasi sempre il ragazzo greco col quale feci sesso a tre insieme a Mr. Micro.
Migliore scopata, miglior bacio, migliore fantasia, migliore intesa,... 
Resta di poco indietro sul pene perfetto, in cui primeggia indiscusso Alexander, Mr. Micro secondo e lui terzo.
Ma possiamo ridurre tutto ad una semplice graduatoria in una competizione senza sosta?
Chissà in quali graduatorie primeggio io; per qualcuno so benissimo in che posizione mi trovo per determinate caratteristiche, ma non ho la più pallida idea su come la pensino molti altri.
Sinceramente non mi interessa più di tanto, in fin dei conti sono persone che non fanno più parte della mia vita, anche se a malincuore per alcuni di loro.
Non posso e non ho intenzione di vivere col patema d'animo per trovare una collocazione in graduatoria a ognuno dei ragazzi del mio passato, oltretutto non è un numero piccolo e di taluni mi ricordo a malapena.
Pensandoci bene, nella maggioranza dei casi non compiliamo una vera e propria classifica, ma facendo dei confronti, come spesso accade, tra le nostre esperienze, involontariamente ne stiliamo più di una.
Non ci limitiamo solo al sesso o all'amore, lo facciamo continuamente ed in ogni momento della giornata.
Nell'amicizia, al lavoro, nell'abbigliamento, io lo faccio perfino osservando il modo di camminare della gente.
Si, siamo tutti giudici ed al tempo stesso tutti sotto continuo esame e non ce ne rendiamo conto.
La prova di tutto ciò mi è appena arrivata, non come una semplice illuminazione dal cielo, la strada della verità mi è stata mostrata da una scolaresca di bambini appena uscita da scuola e saliti sul mio autobus.
7/8 anni ed una bambina era già una paladina per la difesa dei diritti omosessuali, mentre sosteneva che un loro compagno fosse gay la sua arringa da futuro avvocato a tutela della dignità di quella persona, fin quasi ad innalzarlo ad un livello superiore ad ogni altro essere umano, mi ha quasi inquietato.
Mentre la guardavo compilare a voce la sua personale classifica, in cui era palese chi primeggiasse fra tutti, non ho potuto fare a meno di pensare: "Eccola qui, la futura presidentessa dell'ArciGay".

Carrie