Biography

“Gay and the city” è molto più che una semplice trasposizione dell’ormai famoso telefilm ad un’ambientazione gay, sono scorci di vita reale di persone in carne ed ossa, specialmente di quattro ragazzi che, in un modo o nell’altro, sono l’immagine riflessa dei personaggi principali.

E’ cosi che compaiono Carrie, Miranda, Charlotte e Samantha, ad essi si aggiunge un piccolo universo di persone che ruotano attorno a loro: Stanford, Anthony, Mariah, Aidan e così via.

La nostra Samantha è un ragazzo di 23 anni dalle incredibili similitudini con la versione originale, specialmente nel linguaggio molto colorito di cui è dotato. E non solo quello…

Miranda, manager in carriera, ma che cerca in ogni modo di tenere vita privata e lavoro ben separati, spesso prediligendo il secondo, è un vero amico, sa essere presente ogni volta che qualcuno ha bisogno.

Charlotte, il nuovo acquisto del gruppo, è un ragazzo solare, divertente e con una classe decisamente adatta al suo ruolo. Ora è presto per parlarvi meglio di lui, ma rimedieremo quanto prima,

Carrie, ora tocca a me, in perenne ricerca dell’amore vero, nel mentre vivo la mia vita circondato da questi pazzi scatenati, mie ancore di salvezza. Un bacio a tutti loro, è il minimo che possa fare per dirvi grazie.

Siamo anche su Facebook, cercate le pagin “GAY and the CITY” e “Carrie Gay and the City” oppure chiedete l’amicizia a “Carrie Gayandthecity”.

Mentre sta per essere pubblicato il mio primo libro “Gay and the city”, mi sto già scatenando a scrivere il secondo, il cui titolo è merito di Miranda!

Content

Carrie: LETTERA

venerdì 27 aprile 2012 0 commenti
Un tempo, per mandare un messaggio,  dovevi sederti, prendere un foglio di carta, il calamaio e la penna d'oca, stendere la mano e riempire di parole quel foglio.
Col tempo ci siamo abituati alle evoluzioni del mondo e siamo arrivati all'era degli sms, delle email e dei messaggi nelle community on-line.
Ma le lettere, quelle vere(per fare una citazione), che fine hanno fatto?
Il piacere dovuto all'impazienza di aspettare che il postino ti porti la tanto agognata risposta, l'emozione di aprire la busta, le palpitazioni mentre distendi il foglio per iniziare a leggere,...
Cosa c'è rimasto di tutto ciò?
Oggi possiamo scrivere con una maggiore rapidità, abbiamo l'opportunità di conoscere più velocemente la persona a cui stiamo scrivendo e impariamo prima ad apprezzarne i pregi ed i difetti.
Forse la tecnologia ha cambiato il mezzo di comunicazione, ma non è riuscita a raffreddare i nostri cuori, nemmeno avvolgendoli in una fredda busta virtuale.
C'è ancora quel pizzico di magia nascosto nelle lettere che compongono ogni singola parola, forse non ce ne rendiamo conto, ma quella poesia resta ancora viva e vegeta, magari più tenue, ma c'è.
È per questo che, in tempi più brevi, anche un sms, una chat o una e-mail possono farci battere il cuore, far nascere un sorriso o strappare una lacrima di felicità.
Chissà poi in futuro cosa ci potrà regalare la tecnologia, quali altri modi per trasmettere le nostre parole ed i nostri pensieri, ma le lettere...
Quei cari, obsoleti e démodé pezzi di carta che ci hanno accompagnato attraverso i secoli, ancora oggi rappresentano una magia che nient'altro ha saputo eguagliare.
Quante volte nello scriverne una abbiamo macchiato la carta con una lacrima, strappata ai nostri occhi per la gioia o il dolore che stavamo riponendo fra le righe?
E quante altre, nel leggerla, l'abbiamo stretta al nostro cuore o l'abbiamo strappata e gettata lontano da noi?
Questi sono gesti che non potremo mai ripetere con i nuovi sistemi.
Non mi ci vedo ad abbracciare il monitor del pc per l'emozione di una e-mail d'amore, a lanciare il portatile per la rabbia.
Potrei sempre stampare l'e-mail e strappare il foglio di carta, ma non avrebbe senso e l'originale rimarrebbe sempre lì, nella tua casella con quella sua presenza irritante ed arrogante, in attesa che tu giunga a cliccare la voce "elimina".
Dovrebbero inserire nelle caselle di posta la funzione "Distruggi quella cazzo di e-mail!", o "Fai un autoscatto con la cam per far vedere che sorriso ebete ho stampato in faccia!", ma dubito che si arriverà mai a tanto.
Le lettere, quelle vere, non sono solo portatrici di un messaggio, bello o brutto che possa essere, ma anche la possibilità di esprimere la nostra reazione al suo contenuto, nei modi più disparati.
Ecco perché questa lettera, che in primis ho scritto a mano e che poi ho ricopiato.
È un messaggio a tutti coloro che conosco, che visitano il blog e a Mr. Big: qualunque sia il mezzo, le emozioni trapelano sempre, ma con le lettere si prova ancora quell'antico romanticismo che abbiamo dimenticato.
Con affetto.

Una nostalgica Carrie

Carrie: LE 5 GIORNATE DI BOLOGNA

lunedì 23 aprile 2012 0 commenti
Passiamo periodi interi di totale inattività e piattezza, poi, una volta che ci siamo abituati, all'improvviso veniamo travolti da una sequenza di eventi e trascinati un un vortice di situazioni.
Martedì era la serata dell'appuntamento, il punto d'incontro era, tanto per essere originali, sotto la fontana del Nettuno.
Sono arrivato in orario per miracolo, ma lui ancora non si vedeva.
Mando un sms ed in un lampo eccolo comparire...
Quasi stramazzo al suolo. Avevo visto alcune sue foto, ma di persona è ancora più carino.
Abbiamo vagato per un po' in giro per il centro alla ricerca di un locale dove prendere una cioccolata calda lui ed un aperitivo io,ma non trovando nulla che ci ispirasse, l'ho portato in un bar gay di cui avevo sentito parlare e che non avevo ancora provato: lo "Stilelibero".
Eravamo solo noi due ed il barista, anche se da lì a poco avremmo visto uscire due ragazzi da dentro una specie di magazzino.
È stata una serata molto piacevole, anche grazie a comuni interessi e passioni.
Ad un tratto sono entrati due signori, almeno non eravamo più soli nella sala, anche se questi dopo poco erano in preda ad effusioni amorose, di tanto in tanto anche molto passionali, tanto che non mi sarei meravigliato se si fossero sdraiati sul tavolino e cominciato a far sesso da un momento all'altro.
Però erano molto teneri e sono riusciti a strapparci qualche sorriso ed anche un po' di invidia.
Dopo averlo riaccompagnato in hotel, sono andato al lavoro, ebbene si, per un po' dovrò fare qualche turno di notte.
Il giorno dopo lui ha ripreso l'aereo ed è tornato a casa, ma abbiamo iniziato a scriverci con una frequenza molto più intensa di prima, scherzando anche con le impronte nei profili che il sito,sul quale ci siamo conosciuti, permette di lasciare.
E così sta andando avanti da cinque giorni, lui che lascia quello con scritto "Che fuori", io gli rispondo con "Bellissimo sorriso", lui risponde con un "Da coccolare",...
Finché non ho messo "Da innamorarsi" e lui, per tutta risposta ha messo nel mio profilo un bel "Voglio un figlio con te".
Dolcissimo, romantico e mille altri aggettivi, ma se lui è solo attivo, nonostante le migliaia di tentativi che si possano fare, dubito altamente ch'io possa mai restare incinto.
Il sito in questione dovrebbe di sicuro correggerlo con "Adottiamo un figlio?" o qualcosa di simile, visto che stiamo parlando di una community gay online.
I miei amici ormai non mi sopportano più, sono perennemente attaccato all'iPhone per controllare se c'è un suo messaggio.
No, mi sto contenendo, o almeno ci provo, è solo che è molto piacevole scambiare messaggi con lui, come del resto anche parlarci, è un tipo brillante, intelligente e molto divertente.
Se fosse lui il mio principe azzurro, il mio Mr. Big, sarebbe quasi di sicuro la persona della mia vita, ma è ancora troppo presto per certi discorsi, certe congetture meglio lasciarle al futuro.

Carrie

Carrie: ESISTO ANCORA

mercoledì 18 aprile 2012 0 commenti
"Ahi ahi ahi", solevan così le nostre nonne iniziar sovente un discorso.
Ops, scusate, in questi giorni sto ri-leggendo i Promessi Sposi e mi sono lasciato andare allo stile di Manzoni.
Altro sabato sera, stavolta Miranda è riuscito a convincermi ad uscire nonostante una ferrea resistenza alla sua proposta durata tre secondi.
Ebbene si, se restavo chiuso in casa ancora un giorno e mi sarei fatto frate.
Come da consuetudine siamo venuti al Red, luogo in cui non posso avere grosse aspettative in fatto di conoscenze.
Ho la mette concentrata sull'appuntamento di martedì con Mr. Groß, un ragazzo che conosco ormai da tempo in chat, ma che non ho mai avuto modo d'incontrare.
La Germania non è dietro l'angolo.
Miranda è scatenata stasera, la diva indiscussa del locale.
Io...continuo a scrutarmi attorno per cogliere quei piccoli dettagli, quelle storie raccontate dai piccoli gesti.
Ci sono, ad esempio, tre ragazzi giovanissimi, due dei quali fidanzati, che stanno allegramente parlando.
I due impegnati sono abbracciati, ma uno dei due, nascosto dal buio e dalla confusione, ne approfitta per tenere le proprie dita intrecciate a quelle dell'amico, che, a quanto pare, non è solo tale.
Quante storie potrei raccontarvi, quante avventure e quante scene disgustose di ragazzetti appena maggiorenni e di origini asiatiche più prostituti che innamorati.
Ma è questo il nostro mondo, fatto di eccessi ed estremismi, fatto di sesso imperativo e di amore secondario.
Perché condannarlo?
Io non ho di certo l'autorità per farlo, tantomeno la voglia.
Ognuno è fatto a suo modo, quello fuori luogo qui dentro sono io.
Alzo gli occhi e...wow, Lady Poia stasera è stra-carica, una vera forza della natura.
In fin dei conti mi manca il lavoro in discoteca, ma quello alle mie condizioni, fatto di trasgressione, di movimenti non proprio casti e puri, di vestiti estremi e, perché no, anche la mia cara frusta da due metri e mezzo.
No, non sono un master, tantomeno un dominatore e queste pratiche non fanno per me, però era coreografica e, quindi, parte integrante di me.
Non come al Dok. Bellissimo posto ma non puoi tarpare le ali alla mia creatività per i tuoi canoni, io non ho canoni. Io NON voglio avere canoni.
Io sono un'espressione in ogni mia singola canzone, in ogni singolo gesto o movimento, non puoi standardizzarmi o ucciderai la mia essenza, proprio come è accaduto lì.
Cambiando discorso, è proprio vero: la maledizione dei cubisti esiste.
Non si riesce a passare da "re" della serata (talvolta anche regina) a semplice cliente.
Ormai hai imparato a divertirti con tutti gli occhi puntati su di te, come puoi sentirti a tuo agio nella mischia?
È come chiedere ad una farfalla di perdere i suoi colori per non indispettire le mosche.
Nota decisamente positiva è la comparsa all'orizzonte di un candidato al posto vacante di Charlotte.
Ebbene si, ci sono state situazioni che mi hanno portato a cambiare radicalmente la mia opinione nei suoi confronti.
A torto o a ragione che fosse, l'educazione, la correttezza ed un pizzico di comprensione sono sempre dovute, ma certa gente proprio non lo capisce.
Quindi, in attesa di valutare la Charlottosità del candidato, vi saluto e chiedo scusa per questo imperdonabile silenzio.

Carrie