Biography

“Gay and the city” è molto più che una semplice trasposizione dell’ormai famoso telefilm ad un’ambientazione gay, sono scorci di vita reale di persone in carne ed ossa, specialmente di quattro ragazzi che, in un modo o nell’altro, sono l’immagine riflessa dei personaggi principali.

E’ cosi che compaiono Carrie, Miranda, Charlotte e Samantha, ad essi si aggiunge un piccolo universo di persone che ruotano attorno a loro: Stanford, Anthony, Mariah, Aidan e così via.

La nostra Samantha è un ragazzo di 23 anni dalle incredibili similitudini con la versione originale, specialmente nel linguaggio molto colorito di cui è dotato. E non solo quello…

Miranda, manager in carriera, ma che cerca in ogni modo di tenere vita privata e lavoro ben separati, spesso prediligendo il secondo, è un vero amico, sa essere presente ogni volta che qualcuno ha bisogno.

Charlotte, il nuovo acquisto del gruppo, è un ragazzo solare, divertente e con una classe decisamente adatta al suo ruolo. Ora è presto per parlarvi meglio di lui, ma rimedieremo quanto prima,

Carrie, ora tocca a me, in perenne ricerca dell’amore vero, nel mentre vivo la mia vita circondato da questi pazzi scatenati, mie ancore di salvezza. Un bacio a tutti loro, è il minimo che possa fare per dirvi grazie.

Siamo anche su Facebook, cercate le pagin “GAY and the CITY” e “Carrie Gay and the City” oppure chiedete l’amicizia a “Carrie Gayandthecity”.

Mentre sta per essere pubblicato il mio primo libro “Gay and the city”, mi sto già scatenando a scrivere il secondo, il cui titolo è merito di Miranda!

Content

Carrie: UNA SETTIMANA SO STRONG

domenica 20 novembre 2011 0 commenti

A volte mi ritengo un eletto, alle persone che mi circondano non capitano situazioni al limite della follia come capita a me, devo forse iniziare a preoccuparmi?
Una settimana fa arrivo nella disco in cui lavoro e vengo calorosamente accolto da una delle cubiste con un acidissimo: "E tu chi sei?".
Chiarita la situazione ed il fatto che ci conoscevamo ormai dalla sera dell'apertura, si è giustificata dicendo: "Sai qui dentro a volte entra gente strana, a primo avviso posso sembrare un po' stronza, ma se mi conosci meglio scoprirai che lo sono davvero!".
Già amo questa donna.
Come dice Anthony: "sempre meglio un amico dichiaratamente stronzo, che uno falsamente gentile".
Durante la serata vengo spudoratamente abbordato da un tipo, la classica persona-octopus che ti si avvinghia come un polpo e non molla la presa.
Dopo più di un'ora scatta la sua mossa finale: "Mi offri da bere?".
Analizziamo i fattori pro e contro: aspetto fisico più che boteriano e in generale poco curato (contro), qualità del dialogo progenitore di sbadigli a raffica (contro), la sua capacità di essere più appiccicoso dell'Attack (contro), il suo nome (pro), il suono della sua voce simile a quello di Platinette ma più stridulo (contro) e, per finire, il suo palese tentativo di scroccare una bevuta (contro).
Ovviamente mi sono tenuto la mia free drink card in tasca e tanti saluti.
Un'ora più tardi avevo fatto amicizia con metá della gente in sala, me ne stavo tranquillamente ballando con un gruppo di ragazzi quando quello alla mia sinistra mi bacia per poi rimettersi a ballare come se nulla fosse.
Resto basito per qualche secondo, non faccio nemmeno in tempo a riprendermi, che mi bacia anche il ragazzo alla mia destra.
Non mi era mai capitata una situazione simile.
Tornato in camerino per rilassarmi un po', il dialogo con i ragazzi dello staff ha preso la svolta della sessualità, dichiarando la presenza nella stanza di un etero, un gay, alcune bisessuali ed un trisessuale.
Ho dovuto chiedere spiegazioni in merito.
La trisessualità è l'attrazione verso uomini, donne e, a sentire il diretto interessato, anche dinosauri.
Ho preferito soprassedere sui dettagli del funzionamento e dei comportamenti dell'essere trisessuale, accontentandomi di quella minima spiegazione.
Durante la settimana una mia vecchia conoscenza ha pensato di tornare alla carica con un sms in cui mi diceva: "...stasera mi cupi?".
È facile capire cosa intendesse dire realmente, nonostante i fumi dell'alcol l'avessero convinto a crearsi una lingua tutta sua.
Infatti appena arrivato a casa era palesemente sbronzo.
Di rapporti nella mia vita ne ho avuti molti, ma questo è da top ten... dei peggiori!
10 miseri minuti, comprensivi di penetrazione durata non più di 8 secondi.
Va bene, solo recentemente ha scoperto di essere più passivo, ma ciò non toglie che 8 secondi siamo un record da Guinness.
Ieri sera invece sono andato all'inaugurazione di un circolo appena fuori dal centro di Bologna.
Avevo già visto il locale: abbastanza carino, arredo un po' sfarzoso e due terrazze enormi.
All'inizio Miranda sembrava interessata a venire, ma sul finale ha optato per una disco.
Una volta arrivato ho ritrovato un gruppo di miei amici e così ci siamo messi a ridere e scherzare, sorseggiando qualche drink di tanto in tanto.
Il passatempo principale è stato spettegolare alle spalle di un nostro amico intento ad intrattenere con fare logorroico una delle intrattenitrici del locale che a malapena riusciva a dire due parole di italiano.
In particolare delle tre che c'erano lui aveva scelto proprio quella meno carina e completamente coperta da una felpona tutto fuorché sexy.
Dopo un paio d'ore abbiamo deciso di tornare a casa, approfittando della disponibilità di Den di darmi un passaggio fino a casa.
Una volta a destinazione ci aspettava Anthony per andare a comprare le paglie tutti insieme.
Morale della favola: alle 7 ancora tutti in piedi.
Sam che dormiva beatamente sul divano, Anthony che torturava Den ed io alle prese con una bottiglia di Gin ormai finita.
Visto che Sam un'ora dopo sarebbe dovuto essere a scuola, ho puntato la sveglia del mio cellulare e gliel'ho messo proprio accanto all'orecchio in modo che un minuto dopo Sam si svegliasse imprecando.
Ma il letto restava ancora un lontano miraggio.
Come non evitare di andare a far colazione dopo aver accompagnato Sam a casa?
Un'altra oretta spesa in chiacchiere e scherzi.
Mentre scrivo queste ultime parole sono al lavoro in disco, ma non mi sento molto bene, quindi appena possibile mi defilerò verso casa.
Un bacio a tutti e... Fate i cattivi in questo sabato sera.

Carrie

Carrie: CONSUMATI DA UNA RELAZIONE

venerdì 4 novembre 2011 0 commenti
Non sempre una relazione porta nuove energie a chi la vive, cosa che dovrebbe invece essere naturale, al contrario talvolta ci snerva e prosciuga completamente.
Le cause sono molteplici: quando capitò a me fu Mr. Micro a scatenare tutto, con il suo perenne malumore, i rimpianti per il tempo trascorso senza essere vissuto e molti altri fattori che lo rendevano cupo e musone.
Ebbene si, aveva il muso anche mentre dormiva.
Con il tempo stavo precipitando anch'io nel suo baratro di oblio, malinconia, insoddisfazione e tristezza.
Una situazione analoga la sta attraversando Anthony, la mia coinquilina.
Il suo ragazzo non si rende conto che il suo modo di compotarsi ha ormai irrimediabilmente compromesso il loro rapporto.
Nel loro caso le cause sono ben diverse: la sua immaturità (lui ha 7 anni in meno di Anthony), un egoismo molto accentuato, l'incapacità di vestire con roba non firmata, riuscire a spendere anche quand'è il momento di risparmiare e molto ancora.
In fin dei conti è un bravo ragazzo, certo non uno stinco di santo, ma cosa ci possiamo aspettare da un diciannovenne?
Non credo molto di più di questo ed era una considerazione che Anthony avrebbe dovuto tenere bene a mente.
La sua irruenza però l'ha tradita e rinchiusa in questa gabbia che ogni giorno diventa più stretta.
Ieri le ho fatto un ragionamento molto semplice: elencare i vari fattori per cui può valere la pena di spendere ancora tante energie per una relazione ormai agonizzante.
Amore, sesso, soldi, abitudine, paura, solitudine e così via.
Non c'è nulla che li tenga insieme in questo momento, ma lei ancora non fa quel passo per poter tornare a cercare la sua serenità.
Qualche giorno fa era stata ricoverata per un forte dolore lombare.
Il suo fidanzato ha ben pensato di andare a casa di alcuni suoi amici a dormire piuttosto che stare con lei a tenerle compagnia.
A distanza di 10 ore dalla dimissione dall'ospedale l'ha portata in una discoteca perché lui voleva andare a ballare, quando i medici le avevano chiaramente detto di stare a riposo per 3 giorni.
Il giorno seguente ci siamo alzati alle 13:14, eravamo soli in casa. Lui la chiama e gli promette di portargli la colazione...
Si è presentato a casa alle 17:15, quattro ore dopo con due pastine rinsecchite.
Un tale menefreghismo per la propria fidanzata era da un bel po' che non lo vedevo.
Ci sono molte altre situazioni che potrei raccontarvi a suffragio di quanto lui non sia la persona giusta per Anthony, ma alcune sono fin troppo personali e non sarebbe giusto metterle alla pubblica gogna, specialmente le sue misure di pisello particolarmente contenute.
Ops, forse non dovevo dirlo...
Tralasciando la geometria ed i concetti di lunghezza e diametro, il problema tra Anthony ed il suo moroso risiede in qualcosa di ancora più profondo: non sono fatti per stare insieme e se anche lo fossero hanno priorità diverse, quasi contrapposte.
Ma qui sorge una grossa difficoltà: mettere sul tavolo le proprie carte o lasciare che piano piano tutto questo logori il rapporto fino a quando la rottura sarà inevitabile?
Tutto sta nel momento in cui si sta vivendo considerando ogni sua complessa componente, nel carattere delle persone chiamate in causa e della loro paura di restare da sole.
Proprio ieri sera Anthony è esplosa sbattendogli in faccia il completo elenco di ciò che non andava fra di loro.
A prima vista poteva sembrare il passo decisivo verso la rottura, ma il finale della lite ha dimostrato l'esatto contrario con la frase: "le cose devono cambiare".
Ma come?
Prima dice che la storia è arrivata al capolinea e poi lascia false speranze.
Urge chiarezza con se stessi.
Ovvio, io parlo da esterno e non posso sapere realmente quali possano essere i suoi sentimenti o i motivi che la tengano legata a lui.
È facile parlare con lucidità quando siamo spettatori e non protagonisti.
Anch'io ero così ai tempi di Mr. Micro, quindi non posso arrogarmi il diritto di farle una ramanzina.
Ma come amico ho il dovere di starle accanto nel suo percorso di vita e di farla sfogare quando ne sentirà il bisogno, cercando di tanto in tanto di farla riflettere.

Carrie