Biography

“Gay and the city” è molto più che una semplice trasposizione dell’ormai famoso telefilm ad un’ambientazione gay, sono scorci di vita reale di persone in carne ed ossa, specialmente di quattro ragazzi che, in un modo o nell’altro, sono l’immagine riflessa dei personaggi principali.

E’ cosi che compaiono Carrie, Miranda, Charlotte e Samantha, ad essi si aggiunge un piccolo universo di persone che ruotano attorno a loro: Stanford, Anthony, Mariah, Aidan e così via.

La nostra Samantha è un ragazzo di 23 anni dalle incredibili similitudini con la versione originale, specialmente nel linguaggio molto colorito di cui è dotato. E non solo quello…

Miranda, manager in carriera, ma che cerca in ogni modo di tenere vita privata e lavoro ben separati, spesso prediligendo il secondo, è un vero amico, sa essere presente ogni volta che qualcuno ha bisogno.

Charlotte, il nuovo acquisto del gruppo, è un ragazzo solare, divertente e con una classe decisamente adatta al suo ruolo. Ora è presto per parlarvi meglio di lui, ma rimedieremo quanto prima,

Carrie, ora tocca a me, in perenne ricerca dell’amore vero, nel mentre vivo la mia vita circondato da questi pazzi scatenati, mie ancore di salvezza. Un bacio a tutti loro, è il minimo che possa fare per dirvi grazie.

Siamo anche su Facebook, cercate le pagin “GAY and the CITY” e “Carrie Gay and the City” oppure chiedete l’amicizia a “Carrie Gayandthecity”.

Mentre sta per essere pubblicato il mio primo libro “Gay and the city”, mi sto già scatenando a scrivere il secondo, il cui titolo è merito di Miranda!

Content

Carrie: LA STORIA SERIA DI BABY

lunedì 25 febbraio 2013 0 commenti
Ormai per me ogni situazione è buona per scrivere: in autobus, al parco, a casa,... perfino mentre aspetto di entrare dal giudice di pace, in coda all'ufficio postale e così via.
Ogni momento è utile per buttare giù qualche idea e porre così le basi ad un nuovo articolo.
Se la mia vita fosse più noiosa soffrirei di sindrome da mancanza d'ispirazione, ma visti i fatti l'unico mio problema potrebbe essere il blocco dello scrittore.
Anche quando ho poco materiale di cui parlare, la fortuna mi assiste (ma solo in questo a quanto pare ndr.) facendomi circondare da persone che non smettono mai di fornirmi nuovi spunti.
Aidan e Baby in questo momento possono essere definiti il mio "buono pasto".
Di recente la scena clou: io a sedere sul divano in una posizione strategica grazie alla quale vedevo Aidan in cucina e Baby in camera da letto.
Due persone, due stanze diverse, due mondi contrapposti, nonostante abbiano solo due anni di differenza.
La prima che si tormentava cercando di capire perché gli uomini etero siano così prevedibili in fatto di sesso (usciamo due volte, faccio il bravo, alla terza vieni a casa mia e me la dai), l'altro impegnato nella realizzazione di quanto scritto in un suo profilo ("in cerca di qualcosa di serio"), finendo però per svendersi in incontri di sesso o dando quattro appuntamenti uno dopo l'altro nel medesimo pomeriggio.
La regola di Baby è facile: prima di fare qualcosa bisogna aspettare 3 appuntamenti se ti piace tanto, 5 se non è esattamente il sosia di Brad Pitt.
Cercare qualcosa di serio nel Terzo Millennio si è realmente mutato in un freddo calcolo basato sul quanto aspettare prima di fare sesso?
Certo che questa convivenza a tre sta diventando pesante, non per la presenza di due persone in casa, al contrario è davvero piacevole avere spesso qualcuno con te, quanto per la gestione dei dialoghi.
Baby non fa altro che parlare di uomini e sesso, Aidan ha finalmente preso coscienza dell'impossibilità della relazione dei suoi sogni, senza però rassegnarsi ed io in mezzo ai due fuochi.
Teniamo presente che Baby parla ininterrottamente di uomini, di sesso, di quanto sia bono il tipo appena conosciuto su internet, di come uno l'abbia guardato in autobus, per strada, al pub, in discoteca, al cimitero se ci andasse, di quanti hanno attaccato bottone e via discorrendo.
Al mattino apre gli occhi ed è già pronto a raccontarti vita, morte e miracoli, aspetto, parti intime (inclusa descrizione particolareggiata della sua dotazione), ruolo sessuale ed eventuali perversioni di almeno 5 ragazzi.
Verso fine giornata il numero complessivo è ben più cospicuo.
Strano comportamento per una persona che cerca "qualcosa di serio", se cercasse solo da scopare non oso immaginare cosa potrebbe succedere, a parte il fatto che mi fornirebbe materiale sufficiente per un libro intero il cui titolo potrebbe essere "Piccole troie crescono".
Da diciannovenne non ero da meno, ma almeno sapevo che volevo solo divertirmi e che, se fosse capitata la persona giusta, avrei riflettuto prima di chiuderle la porta in faccia o stenderle il tappeto rosso per entrare nella mia vita.
Ero già razionale allora.
Baby invece è molto immaturo in tutto questo: per lui l'aspetto conta per un buon 95% già solo per instaurare un dialogo via chat, in una relazione vede il sesso come la componente primaria con un'importanza del 70%.
Tesoro, quello non è amore, si chiama "tempesta ormonale".
In una coppia il sesso ci deve essere, ma non si può ridurre un'intera relazione al tempo trascorso sotto le lenzuola.
A niente è valso cercare di spiegargli che, per come la vedo io, il sesso conta per il 10-15% in una coppia, ma una percentuale così bassa non è intesa come farlo una volta al mese, anche con un'intensa attività sessuale, volendo perfino frenetica, la storia va avanti grazie ad altri stimoli e valori.
Persino Aidan ha provato a fargli capire cosa dovrebbe significare "cercare un compagno", ma il risultato è il medesimo: non capisce, o forse non vuol capire.
Ora è andato in vacanza con la sua potenziale nuova fiamma ed è già riuscito a sorprendermi per l'ennesima volta.
Mentre stava preparando la sacca con i vestiti da prendersi dietro per andare in montagna, ha ricevuto una telefonata da una sua vecchia conoscenza sfociata in una lite furibonda.
Una volta terminata è venuto da me lamentandosi del fatto che "quando sono single nessuno mi considera, quando sono impegnato mi cercano tutti".
Devo ammettere che come ragionamento non fa una piega, rientra a pieno titolo nella Legge di Carrie presente nel nuovo libro, eppure mancava un tassello importante in tutto questo.
Vli ho quindi chiesto chi stesse frequentando in questo momento e lui ha risposto dicendo che il ragazzo in questione è quello che lo stava venendo a prendere per andare in montagna.
Ancora non ero soddisfatto, continuavo a restare perplesso dopo le sue parole e non potevo fare altro che chiedergli: "Ah e da quando lo conosci?".
Un mio amico mi ripete sempre un modo di dire che ha reso il suo stile di vita: se hai paura della risposta, non fare nemmeno la domanda.
E infatti: "C'incontriamo per la prima volta oggi, ci siamo appena conosciuti via chat".
Lo so che le emoticon non andrebbero usate, ma questa volta farò un'eccezione.
O.O
Sapendo essere totalmente inutile cercare di fargli capire che quella non è una relazione, tantomeno una frequentazione, ho preferito lasciare che facesse di testa sua, anche col rischio che si scottasse questa volta.
Come fai ad andare in vacanza per una settimana con uno conosciuto il pomeriggio stesso?
Peggio ancora: come fai a credere che, invitandoti e pagandoti l'intera vacanza, il suo in realtà non è solo un fine puramente sessuale?
Quanti sono gli uomini disposti a fare una cosa simile senza mettere in preventivo almeno una scopata?
Ovvio che mi auguro che lui possa trovare la persona della sua vita, ma se esistesse un manuale per riuscirci, lui starebbe facendo l'esatto contrario.
Credetemi: è un ragazzo d'oro, giusto un pochino logorroico ed egocentrico, ma pur sempre una bellissima persona.
Lo troverà di sicuro il suo principe azzurro, solo che non voglio pensare quante cicatrici gli infliggeranno fino a quel momento.
Era mia intenzione parlarvi anche di Aidan, ma preferisco tenere l'argomento per il mio prossimo post che sarà da qui a breve.

Carrie

Carrie: RIVINCITA

sabato 16 febbraio 2013 0 commenti
Finalmente posso dire di essermi divertito alla grande mercoledì sera, ci voleva una serata fuori dai soliti schemi di noia.
Baby ed io siamo tornati al Cassero, ero un po' spaventato dall'idea di ripetere l'esperienza della sera precedente, ma confidavo sulla presenza di un altro dj ed al mio credito karmico ottenuto dalla schifosa serata precedente.
Non ero molto convinto di voler veramente uscire e rischiare una nuova cocente delusione, ma peggio del giorno prima era alquanto improbabile.
Appena arriviamo la prima sorpresa: quasi nessuna fila, quindi nessuna attesa al freddo.
Di sotto c'era ancora pochissima gente ed in quel preciso momento mi è balenato in mente un pensiero terribile: non è che la gente sia rimasta a casa dopo essersi distrutta la sera prima?
Passa la mezzanotte, ora è ufficialmente San Valentino, ma il pensiero non mi tocca particolarmente, stasera la musica è decisamente molto meglio.
Piano piano il locale si sta riempiendo.
Baby, un ragazzo che conosco ed io decidiamo di aprire le danze lanciandoci in centro pista.
In breve tempo restiamo solo in due, il mio amico è troppo impegnato con un ragazzo.
Era un bel po' di tempo che non ballavo così tanto e con una simile carica in corpo, normalmente non avrei esitato a salire sul cubo (se tale lo vogliamo definire), ma c'era tutto lo spazio che potevo desiderare anche in pista.
L'ennesima pausa sigaretta al freddo ed ecco la sorpresa della sera: faccio amicizia con un gruppo di ragazzi.
Così i 5 minuti tradizionali per fumare si sono trasformati un 15 minuti di chiacchiere e risate, tanto da uscire con loro fuori dal Cassero per andare a fare colazione.
Il dialogo poi si è evoluto anche in discorsi più seri, tanto da programmare una cena tutti insieme per fare un confronto tra la mia cucina e quella di X, cuoco di professione.
Può sembrare una sfida impari, ma non vi ho mai detto che, quando mi è possibile, faccio un secondo lavoro: il cuoco a domicilio.
Altra caratteristica di uno di loro è la fortissima somiglianza con X, l'attore che interpreta Nico in "Another gay movie" e "Another gay sequel", anche se probabilmente devo essere stato la miliardesima persona a farglielo notare visto lo sguardo semi-sanguinario che ho ricevuto subito dopo averlo detto.
Mi piacerebbe rivederli, non per il fatto che sono tutti molto carino, quanto più per la simpatia. Dopo aver ballato fino allo sfinimento, mi sono divertito come non mai in loro compagnia.
Salutato il gruppo di nuovi amici, sono rientrato al Cassero e la scena che mi si è prospettata davanti mi ha lasciato basito: Baby sul cubo in boxer a righe colorate molto simile ad un paio che ho a casa.
Un momento! Quelli sono proprio i miei boxer!
Le mie mutande sono state le regine indiscusse della serata, cosa potrei volere di più?
Mi ci sono voluti 3 long island per riprendermi dallo shock, non è da tutti i giorni avere le proprie mutande in bella vista sul cubo.
Il resto della serata si è conclusa con me in pista ad insegnare passi di danza a Baby che li rifaceva sul cubo, decisamente una serata fuori dai soliti schemi, se non il dover aspettare le 5:27 del mattino per il primo autobus che ci riaccompagnasse a casa e la colazione al medesimo bar del mattino precedente.

Carrie

Carrie: CARNEVALE

giovedì 14 febbraio 2013 0 commenti
Perché sono uscito?
Ho la schiena dolorante da una nottata passata in una posizione assurda, il locale in cui mi trovo non lo amo particolarmente, la musica è terrificante, la gente peggio ancora.
Cavolo, quando stasera cercavo di decidermi se uscire o meno ho fatto di certo la scelta sbagliata.
Non sono state di certo le suppliche di Baby o i tentativi di spronarmi di Aidan, il mio obbiettivo principale era di conoscere meglio un ragazzo conosciuto domenica scorsa sul bus.
Peccato che abbia il dono di smaterializzarsi in giro per il Cassero.
Mai faticato tanto per coltivare un'amicizia.
Stasera poi, complice il carnevale, una marea di eterosessuali si sono riversati qui, ormai è ufficiale: andare nei locali gay fa tendenza.
Dovrebbe essere il momento opportuno per noi di cominciare ad andare nei locali etero, probabilmente sono deserti.
Se circa tre quarti dei presenti sono etero, i gay sono rimasti a casa a fare la maglia?
I pochi presenti a fatica superano i vent'anni, range d'età decisamente troppo al di sotto della mia soglia minima.
Fino ad ora la musica è stata terribile: eliminando le canzoni dai richiami brasiliani, che mi aspettavo di trovare, quelle che avanzano erano delle novità quando iniziai a lavorare in discoteca a sedici anni.
L'unica decente è stata l'immortale "Girls just wanna have fun", ma non era di certo una nuova uscita nemmeno quella.
La cosa più divertente della serata è guardare il panorama di gente completamente ubriaca che scivola, cade dentro ai bidoni della spazzatura o che per miracolo non provocano una rissa.
Se non fosse proibito dalla legge sulla privacy, farei un bel filmato per mostrarvi ciò che vedo.
Baby ormai è ubriaco, sarà un'avventura riuscire a tornare a casa stasera, in più il mio mal di schiena sta decisamente peggiorando.
Ma i trenta-quarantenni che fine hanno fatto?
Una serata da dimenticare, se non sul finale dove, grazie ad alcuni amici ed alla musica più decente, ho potuto scatenarmi a piacimento.
Sono anche stato baciato ma...non mi ha emozionato più di tanto, il mio Mr. Big è ancora là fuori, da qualche parte.
E così, alle 5 del mattino, eccoci a camminare per il centro di Bologna cercando un autobus che ci riporti a casa.

Quale migliore terapia per riprendersi da una simile giornata se non lo shopping?
Aveva di certo ragione l'originale Samantha quando diceva: "Delusioni sentimentali: pessime per il cuore, ottime per l'economia", anche se credo sia valido per qualsiasi tipologia di delusione, inclusa la serata di ieri.
Stasera dovremmo pure tornarci (perché sprecare l'ingresso omaggio che ci hanno regalato ieri?), ma sono preparato a dare assalto al bar.
Baby mi dice sempre che, per imparare a impezzare, non c'è modo migliore che farlo da ubriachi, ma che senso ha se poi non sei consapevole di ciò che stai facendo e rischi la mattina dopo di non ricordarti un bel niente?
Stiamo a vedere, per ora devo pensare solo a riprendermi dalla serata di Carnevale.

Carrie

Carrie: PEARL HARBOR

sabato 9 febbraio 2013 0 commenti
Venerdì 01/02/2013
I momenti più brutti della vita sono certamente le fasi agonizzanti che caratterizzano relazioni e conoscenze.
Così, nonostante i miei svariati tentativi, devo irrimediabilmente mettere la parola fine alla conoscenza col guagliuncello.
Ho provato a dargli una nuova possibilità quando sparì per quasi tre giorni, una seconda quando è sparito per cinque giorni, oggi la nuova presa per il culo.
Chiunque abbia letto il blog fin dagli albori sa benissimo quale sia il mio rapporto con la mia nonna materna: per me lei è morta il 19 giugno 2009, giorno in cui mi ha ufficialmente sbattuto in mezzo alla strada (non prima però di rubarmi il vibratore!).
Fortuna che al tempo avevo la possibilità di poter far conto sul mio fidanzato di allora: Mr. Micro, altrimenti avrei dovuto davvero dormire sotto un ponte.
Ora la "vecia babbiona", soprannome che molto affettuosamente le ho donato, è completamente uscita di senno e non fa altro che sragionare.
Tutta la cattiveria che ha dimostrato di nutrire verso di me ha lentamente logorato quel poco di affetto che ancora nutrivo per lei, fino ad estinguersi completamente, anche se resterò convinto per il resto della mia vita che dietro a tutto questo ci sia quell'essere viscido e infame di mia zia.
Oggi la guardo e vedo solo una donna anziana completamente svitata.
Quella non è mia nonna, una nonna non sbatte fuori di casa il nipote perché deve andare in villeggiatura, non lo tratta come l'essere più ributtante del pianeta solo perché suo nipote è finocchio, non crede ciecamente alle parole di una sola figlia in guerra perenne con la sorella, tanto da cercare di mettermi persino contro mia madre per i suoi fini meschini.
No! Una nonna è tutto il contrario!
Purtroppo la mia vera nonna, quella paterna, con la "N". Maiuscola, è venuta a mancare molti anni fa, era lei per la quale piangevo di gioia solo all'idea di andarla a trovare, solo lei sapeva capirmi con un semplice sguardo, esclusivamente con lei non piangevo se cadevo e mi facevo male.
Lei c'era, incondizionatamente ed incondizionatamente mi amava.
Lei è mia nonna, non quell'essere privo di ragione che ieri guardavo dormire nel suo letto, colei che ho provato ad amare ma che ha rifiutato il mio affetto.
E tutto questo ha scatenato il tracollo: il guagliuncello ha ben pensato di sfruttare il mio risentimento verso di lei per farsi due sane risate insieme a qualcuno, mettendomi in vivavoce ed istigandomi a parlare di lei.
Come se fossi nato ieri...
Ho liquidato frettolosamente la telefonata e mi sono rimesso al lavoro, ma il tarlo del dubbio è rimasto e continuava a intrufolarsi nei miei pensieri, così gli ho mandato un sms:

"Sarei curioso di sapere chi c'era con te, si sentiva chiaramente ridere in sottofondo... A dopo".

La sera ho provato a chiamarlo ripetutamente ma senza risposta (sai che novità) quindi gli mando un messaggio di ultimatum:

"Credo che un chiarimento sia necessario. Io riprovo di nuovo alle 21:30, clienti permettendo, mi aspetto che tu risponda. A dopo".

A nulla sono valse le 5 chiamate, mai una volta che si sia degnato di rispondere.
Pensare che, col primo messaggio, gli avevo concesso svariate ore per pensare ad una qualsiasi scusa da inventarsi per spiegare quelle risatine.
Invece nulla, il silenzio, così ho mandato un ultimo sms in cui ho riversato tutto il mio risentimento:

"Ti avevo detto che sarebbe stata una telefonata importante, eppure niente da fare, nessuna risposta. Spero ti sia divertito a prendermi per il culo in tutti questi mesi! Ma il più coglione sono stato io a permettertelo. Spero di sbagliarmi, ma sembrava fin troppo evidente che fossi in vivavoce prima, almeno per te valgo qualcosa nei panni del pagliaccio, vi siete fatti due sane risate alle mie spalle (e credo di sapere anche chi fosse l'altra persona). Cancella il mio numero, non voglio sentirti MAI più! Un solo piccolo consiglio: smettila di prendere per il culo la gente, un domani finirai col pentirtene.".

A dire il vero questa non è la prima stesura, dopo averne scritto uno di getto, ne ho subito messo giù un secondo che ho poi riletto ed aggiustato varie volte, la versione originale era troppo cattiva, anche per lui.
In più Miranda è corso subito da me, nonostante fosse a cena con una sua amica, ha mollato tutto e tutti per correre in mio sostegno, così ha avuto modo di conoscere Baby e molestarlo quel tanto che bastava per mettermi in imbarazzo.
In questo preciso istante sono un po' demoralizzato, probabilmente i Mr. Big si sono estinti come hanno fatto i dinosauri, oppure sono retrocessi ad uno stadio evolutivo fino a tornare ad essere pesci o chissà cos'altro, io so solo che in giro non se ne vedono.
Aidan in tutto questo è intervenuta a mia difesa, informando il napoletano che, alla luce di tutto quello che è successo fino ad oggi, farà il possibile perché io mi allontani definitivamente da lui.
Ho il mio Corazziere personale.
La mia non è tristezza o dolore, emozioni lecite in una situazione simile, quello che provo è rabbia mista a delusione.
So bene quale sia il prezzo da pagare per un carattere come il mio, alla mia spiccata attitudine di affezionarmi alle persone, ma non riesco a vederlo come un difetto, al contrario lo ritengo un grande pregio, conscio del fatto che il resto del mondo possa approfittarsene.
Ho detto "affezionarmi", non "innamorarmi", sono due cose ben distinte.

Sabato 02/02/2013
La giornata al lavoro è stata pesante: poca gente, telefono quasi muto, nessuna e-mail (nemmeno lo spam) e un disperato bisogno di trovare qualcosa da fare.
Il guagliuncello ha provato a chiamarmi due volte, la prima al mattino, la seconda volta nel pomeriggio, ma in entrambi i casi non l'ho richiamato.
Quando decido di voltare pagina per me non c'è più niente da fare, la sentenza è stata emessa.
Ne sa qualcosa Mr. Micro, nonostante fossi perdutamente innamorato di lui, ho preferito perderlo per non fargli del male ed alla mia decisione non c'è stata alcuna possibilità di appello.
Cambiano gli attori, ma la sceneggiatura resta immutata.
Ora non mi resta che tornare a casa, cercare di rilassarmi e concedermi un sonno ristoratore.

Domenica 03/02/2013
Non è stata certamente la serata che avevo programmato quella di ieri: appena arrivato a casa mi sono trovato davanti ad un vero e proprio plotone d'esecuzione, anche se la sentenza di condanna a morte non mi era stata letta.
Aidan, Anthony ed il suo moroso mi stavano aspettando, avevano di fatto preparato un bel discorsetto da farmi: hai sbagliato a lasciarti andare così col napoletano, ti ha preso in giro e tu non te ne rendevi conto, come puoi esserti affezionato a qualcuno che hai visto una sola volta e per così poco tempo e così via, fino a spiattellarmi in faccia ogni mio singolo difetto.
Le intenzioni erano delle migliori, ma non era né il momento, tantomeno il tono adatto.
So perfettamente di avere molti pregi ed il doppio in difetti, non sarei un essere umano se così non fosse, ma sentirmeli vomitare addosso tutti, uno dietro l'altro, è stato terribile, umiliante ed il risultato atteso non c'è stato, quella situazione mi ha portato a chiudermi a riccio.
Ad un certo punto avrei voluto correre in camera e chiudere la porta a chiave, lasciando i miei aguzzini dall'altra parte.
Mi spiace, ma resto convinto del fatto che quello non era il momento per dire certe cose e che ieri sera avevo bisogno di tutto tranne che quello.
Non è pensabile di affrontare discorsi simili a mezzanotte inoltrata, stanco di un giorno di lavoro e con la testa già piena di problemi.
Sono entrato in casa che il mio umore reggeva ancora gli scossoni appena ricevuti il giorno prima, due ore dopo ero completamente annientato.
Non era questo il loro obbiettivo, ma una simile mancanza di tatto e diplomazia hanno sortito questo effetto.
Certamente li ringrazio, anche se nel modo più sbagliato che esista hanno comunque dimostrato l'affetto che nutrono per me, nonostante un paio di cose che hanno frainteso.
Ad un certo punto stavo per esplodere, avrei finito col prenderli e buttarli fuori casa uno per uno, con i loro sguardi inquisitori e le parole di tanto in tanto al veleno.
Ma non sono io uno che si comporta così, quello che volevano ottenere era nobile, devono però affinare di molto la tecnica.
Oggi sono davvero a pezzi, non a causa del guagliuncello, ma di certe frasi che ancora riecheggiano nella mia mente.
Se l'intento era di farmi reagire, da cosa non si sa visto che stavo reagendo alla grande da solo, il risultato ha disatteso di parecchio le aspettative.
Così adesso mi trovo costretto ad affrontare un nuovo fronte di battaglia, una sorta di Santa Allenza delle persone a cui voglio bene che, coalizzatesi tra di loro, hanno dato il via alla prima serie di bombardamenti.
Prepariamo la contraerea!

Carrie