Biography

“Gay and the city” è molto più che una semplice trasposizione dell’ormai famoso telefilm ad un’ambientazione gay, sono scorci di vita reale di persone in carne ed ossa, specialmente di quattro ragazzi che, in un modo o nell’altro, sono l’immagine riflessa dei personaggi principali.

E’ cosi che compaiono Carrie, Miranda, Charlotte e Samantha, ad essi si aggiunge un piccolo universo di persone che ruotano attorno a loro: Stanford, Anthony, Mariah, Aidan e così via.

La nostra Samantha è un ragazzo di 23 anni dalle incredibili similitudini con la versione originale, specialmente nel linguaggio molto colorito di cui è dotato. E non solo quello…

Miranda, manager in carriera, ma che cerca in ogni modo di tenere vita privata e lavoro ben separati, spesso prediligendo il secondo, è un vero amico, sa essere presente ogni volta che qualcuno ha bisogno.

Charlotte, il nuovo acquisto del gruppo, è un ragazzo solare, divertente e con una classe decisamente adatta al suo ruolo. Ora è presto per parlarvi meglio di lui, ma rimedieremo quanto prima,

Carrie, ora tocca a me, in perenne ricerca dell’amore vero, nel mentre vivo la mia vita circondato da questi pazzi scatenati, mie ancore di salvezza. Un bacio a tutti loro, è il minimo che possa fare per dirvi grazie.

Siamo anche su Facebook, cercate le pagin “GAY and the CITY” e “Carrie Gay and the City” oppure chiedete l’amicizia a “Carrie Gayandthecity”.

Mentre sta per essere pubblicato il mio primo libro “Gay and the city”, mi sto già scatenando a scrivere il secondo, il cui titolo è merito di Miranda!

Content

Carrie: IL LATO OSCURO

martedì 31 luglio 2012 1 commenti
È facile soffermarsi a parlare dei momenti belli che ognuno di noi ha nel proprio bagaglio di vita, ma come la luna ognuno di noi ha un lato brillante ed uno avvolto dalle tenebre.
A lungo ho riflettuto se fosse il caso di pubblicare questo post, alla fine ho deciso di farlo perché, dopo tutto, si tratta di una parte importante della mia vita.
Finora ho voluto essere sempre limpido e cristallino, ma è facile parlare dei momenti belli, già meno facile per quelli meno belli, difficile riuscirci con quelli che possiamo definire brutti, quasi impossibile per gli scheletri che vivono nei nostri armadi.
Ch'io abbia sofferto di anoressia, già ve l'avevo accennato quando ho risposto ai commenti sul blog di un ignorante, non sto ad approfondire ulteriormente l'argomento, è palese agli occhi di tutti quali siano le difficoltà a cui va in contro una persona che ne soffre.
Ci sono però altre due vicende che mi hanno segnato profondamente.
La prima, legata al mio post del 10 giugno scorso, è la perdita del mio più grande amore, un sentimento che mai è stato eguagliato, né prima, tantomeno dopo.
Era il 3 agosto 1999 ed ero andato, come mia consuetudine del tempo, nel locale di una mia amica.
Quel giorno c'era un ragazzo napoletano che avevo già intravisto in precedenza, ma al quale non avevo mai rivolto la parola, anche perché la prima impressione non era stata così positiva.
Ma sotto quel caldo sole d'agosto iniziammo a parlare e andammo subito d'accordo, troppo d'accordo, sembravamo due vecchi amici che non si erano più incontrati da anni.
La settimana dopo lui avrebbe compiuto gli anni ed io fui invitato alla sua festa, ma in quei sette giorni che mi separavano da quell'appuntamento, avemmo modi di vederci con una frequenza giornaliera.
Passarono i giorni, le settimane ed i mesi, ormai eravamo inseparabili.
Io avevo capito già da tempo cosa provassi realmente per lui, non era un semplice amico, era la mia anima gemella.
Purtroppo lui non era gay, al contrario, era fin troppo etero.
Nessuno lo chiamava col suo vero nome, per tutti lui era Paolino, forse per via del fatto che non era molto alto.
Ricordo ancora un giorno di quella estate (mettetevi nei miei panni, sapendo di avere una cotta per lui che non ha paragoni): usciamo di casa per andare a fare un piccolo lavoretto in giardino e lui si toglie la maglietta...scoprendo un fisico perfetto.
Per poco non stramazzavo a terra con la schiuma alla bocca, quel giorno sono stato ad un passo dallo sperimentare l'infarto.
Col passare del tempo riuscii a trasformare il sentimento che provavo per lui in un legame come tra fratelli, ma in cuor mio era ancora amore allo stato puro.
Solo una volta provai ad accennargli il fatto che ero gay, ma la sua non fu la migliore delle reazioni, così eclissai l'argomento verso altri discorsi.
Ci perdemmo di vista per via del mio primo fidanzato, ma quando ci rivedemmo la prima volta, sembrava che non fosse passato più di un giorno, affiatati come sempre.
Ci mettemmo d'accordo per vederci il giorno dopo e andare a ballare a Bologna (al tempo abitavo ancora in montagna): appuntamento alle 21:00 in centro del paese.
Quella sera avevo una cena e tardai 10 minuti, scoprendo così che lui era già partito con suo fratello ed altri 2 ragazzi.
Tornai a casa dopo un breve giretto per il paese ed andai a letto.
Appena mi svegliai vidi che c'era un sms nel mio cellulare.
Avete presente quando nel profondo del vostro cuore avvertite che quel messaggio nasconde una notizia agghiacciante, sentite che aprire quell'sms vi sconvolgerà e vi strazierà l'anima?
Era una mia amica, fidanzata con uno dei due ragazzi che erano usciti con Paolino la sera prima: "Chiamami, è urgente".
In un lampo avevo già intuito cosa fosse successo e la telefonata che ci fu un secondo dopo mi diede conferma dei miei timori e della mia intuizione: avevano avuto un incidente in macchina e Paolino era ricoverato in condizioni disperate.
Non feci altro, se non scoppiare a piangere e lanciarmi per prendere le chiavi della macchina per correre da lui, ma mia madre, vedendomi in quelle condizioni, mi fermò e si offrii di accompagnarmi lei.
Rimasi una settimana davanti a quella fredda porta di metallo della terapia intensiva senza mai andare a casa, dormendo bivaccato in un angolo appoggiato al muro insieme al resto della sua famiglia ed alcuni suoi amici.
L'ultimo giorno, grazie ad una piccola bugia dei suoi genitori che mi spacciarono per un cugino, ebbi modo di vederlo: mi si strinse il cuore nel petto.
Lo presi subito per mano, non riuscivo a dire nulla, l'unica cosa che avrei voluto fare era urlargli di svegliarsi piangendo come una fontana, ma non avrebbe risolto nulla.
Cercai di trattenere le lacrime per qualche istante e fingere una voce che non fosse spezzata dallo strazio ed iniziai a parlargli.
Per un istante lui, totalmente privo di conoscenza, strinse la mano con cui la tenevo e l'encefalogramma diede un lieve picco, per poi tornare ai valori dello stato di coma.
Uscito dalla sala mi sentivo ancora più a pezzi: i medici continuavano a ripetermi che era impossibile, secondo loro si trattava una contrazione involontaria dei muscoli, ma loro non avevano visto il picco, si erano allontanati per un paio di minuti, quindi come potevano asserire che ero io a sbagliarmi.
Io so cos'è successo, l'ho visto con i miei occhi e l'ho provato sulla mia pelle.
La sera stessa fu annunciata la morte celebrale e l'indomani avrebbero staccato le macchine che lo tenevano in vita.
Mancava un mese esatto al suo 19esimo compleanno, avevo in mente di organizzargli qualcosa di speciale, ma quel giorno non andarono in pezzi solo i miei propositi, ma un pezzo del mio cuore mi fu letteralmente strappato dal mio petto, pezzo che ancora oggi non sono riuscito al ritrovare e che, forse, è andato perduto per sempre insieme a Paolino.
Spero sempre che un domani qualcuno possa arrivare a farmi rivivere in sentimento trascendentale come quello, ma fino ad oggi non c'è riuscito nessuno, nemmeno Mr. Micro, nonostante i 7 anni della nostra storia.
Vi dicevo che erano due gli episodi di cui non vi avevo ancora reso partecipi, questo è il primo, per il prossimo ci sarà da aspettare un po'.
Nonostante siano passati 12 anni, anche solo parlarne mi fa avvertire il vuoto che mi ha lasciato dentro ed ho bisogno di fermarmi un po', riprendere le energie e proseguire.
Non so quando scriverò il post che completerà questo, ma un giorno vi racconterò anche il resto.
Notte a tutti, stanotte spero di sognarlo, almeno per dirgli anche solo "Ciao".

Carrie

Carrie: I SOGNI SON DESIDERI...

sabato 28 luglio 2012 1 commenti
In un momento come questo, gli attimi più belli sono quelli trascorsi a sognare, ma se persino i sogni si divertono a torturarci, allora qualcosa non quadra.
Già è una fortuna riuscire ad addormentarsi, con il male alla gamba destra causato da un'ustione di secondo grado che mi sono procurato una settimana fa, avrei davvero bisogno di godermi quelle poche ore a mia disposizione.
Già in passato certi sogni hanno giocato, a me o a chi mi era vicino, brutti scherzi, come ad esempio il mio primo sogno erotico, avuto alla veneranda età di 22 anni.
Posso perfino dirvi la data: 21 Dicembre 1999.
Quel giorno ero stato sottoposto ad un piccolo intervento e la sera stessa faccio quel sogno.
"Nulla di strano" penserete.
Ma vi pare il caso di sognare di essere circondati da una ventina di ragazzi nudi ed eccitati che ti saltano addosso proprio la notte dopo la circoncisione?!?
In un'altra occasione il mio sogno si è rivelato dannoso per la persona con cui dormivo quella sera: Mr. Micro.
Per certi versi, dormire in due in un letto singolo è stupendo: stare abbracciati, vicini vicini, una perfetta simbiosi.
Ma se quella notte si è vittima di un incubo, il tranquillo quadretto può trasformarsi in una scena di calci, spinte o...
Quella notte sognai che in giro per Bologna stavano avvenendo degli strani omicidi ad opera di vampiri, ma nessuno riusciva a scoprire chi fosse il vampiro che aveva dato inizio a questa proliferazione di sottoposti.
Lo scopro io, quasi per caso: il "vampiro zero", per adattare un termine medico al nostro caso, si era trasformato in una carta da gioco, più precisamente in una donna di quadri.
Inizio a lottare con la carta (non potete immaginare quanta forza abbia una carta in sogno), ma ad un tratto il vampiro riesce a mordermi nel collo.
In una frazione di secondo, pieno di una rabbia incontenibile, decido che devo morderlo a mia volta.
Il problema è che la mia intenzione è stata trasposta nel mondo reale.
Alzo la testa di scatto con gli occhi aperti, tanto da svegliare Mr. Micro, lo guardo in faccia, poi sposto lo sguardo sull'attaccatura del suo braccio sinistro al petto, dove fino a qualche istante prima io vi ero coricato, lo riguardo di nuovo in faccia, nuovamente la sua ascella e lì assesto un morso con tutta la ferocia che avevo in corpo.
Dopodiché mi sono rimesso a dormire, per lo meno io.
Il bello di tutto questo è che mi ricordo ogni singolo istante di quella scena, anche se il mio cervello operava autonomamente in preda al sogno, io ero cosciente.
Vi lascio immaginare quanti insulti mi sia preso la mattina dopo, specie quando confessai che mi ricordavo tutto.
Negli ultimi due giorni sto, invece, facendo il medesimo, bellissimo sogno: sto camminando in montagna dove abitano i miei, ma al posto della loro villa ci sono dei condomini. Intravedo un gruppo di ragazzi, più piccoli di me e fra di loro ce n'è uno che mi mozza il fiato, sia per la sua bellezza, quanto più per il suo sorriso. Troppo timido per avvicinarmi, continuo a girare senza perderli ma d'occhio, variando i miei percorsi per non sembrare un cane in fregola. Poi all'improvviso sono loro a chiamarmi chiedendo se so che ore sono e da lì inizia il dialogo e scopro che il gruppo é composto da due coppie ed in single, proprio quello che mi fa impazzire. Passano diverse ore mentre giriamo tutti insieme, ridendo e scherzando, quando finalmente mi faccio prendere da un improvviso attacco di coraggio e lo prendo per mano mentre camminiamo. Lui mi guarda e...un'attesa infinita...mi sorride. Ci fermiamo in mezzo ad un giardino e gli altri ragazzi cominciano a ripetere le classiche frasi di circostanza: "Dai baciatevi", "Baciatevi, si vede lontano un miglio che non aspettate altro" e così via. Lui mi guarda in faccia e diventa rosso peperone, io resisto qualche secondo di più prima di arrossire ma poi cedo: mi lancio lentamente verso di lui, le sue bellissime labbra che in quella giornata mi avevano regalato quei meravigliosi sorrisi e...
Mi sveglio.
Vi pare umanamente possibile accettare che un sogno simile debba terminare in modo così drastico?
Inutile provare a riaddormentarsi sperando in una sorta di "secondo tempo" come al cinema.
Ti lascia una sensazione stupenda dentro, ma angosciante al tempo stesso perché non saprai mai come andrà a finire.
Ripetere il medesimo sogno la notte successiva, provando nuovamente quelle stesse emozioni e sensazioni come se fosse per la prima volta...restare fulminato dal suo sorriso...lanciarsi per prendergli la mano...buttarsi sulle sue labbra...e svegliarsi ancora una volta, è una sadica tortura del mio inconscio o di qualsiasi altro fattore che ha interrotto quel sogno.
Comunque sia i sogni, dicono, siano un riflesso dei nostri desideri.
Comprendo benissimo quelli degli ultimi giorni, ma non ho mai avuto inclinazioni cannibalesche nei confronti di nessuno dei miei ex, che ci fosse qualcosa di più profondo?

Carrie

Carrie: DUE DIVERSE PERSONE

lunedì 23 luglio 2012 0 commenti
Talvolta mi pento amaramente del mio "modus operandi" nel condurre le conoscenze che faccio.
Sempre più spesso mi domando se non sia meglio viverle in maniera più superficiale, capiti quel che capiti, piuttosto che condurre un'analisi approfondita della persona per capire se ciò che realmente cerca è una relazione e una semplice avventura.
Mediamente ogni settimana conosco una decina di persone, di queste solo una minima parte arriva ad un incontro, talvolta nessuno.
Da un lato è sicuramente un fattore positivo, scremando a priori coloro che non sono in linea con quanto da me richiesto.
Al tempo stesso, però, finisco col negarmi la possibilità di conoscere persone che, anche se non direttamente, potrebbero a modo loro entrare a far parte della mia vita, forse non nel modo che vorrei, ma facendone pur sempre parte.
Forse farei meglio a gestire diversamente le conoscenze future, ma è un grosso cambiamento interiore e non so quanto possa essere fattibile.
Qualche giorno fa, parlando con mia madre, mi ha detto che io sono una persona che soffre del suo status di single e che un domani avrei trovato la persona giusta per me.
Pensandoci bene ci sono due persone che potrebbero davvero diventare Mr. Big, ma con ognuna di loro ci sono degli ostacoli non indifferenti.
Il primo è un ragazzo ucraino che conosco ormai da un mese.
Esteticamente mi piace molto, per quel che ho visto nelle sue foto, caratterialmente andiamo molto d'accordo, anche su un piano prettamente sessuale c'è una forte intesa (ne abbiamo parlato per la prima volta solo oggi).
Ma è pur vero che abita a quasi 2000 km da qui, non è una distanza da poco.
Al tempo stesso c'è un'altra persona che invade frequentemente i miei pensieri, specie da quando ve ne ho parlato.
L'aver riportato alla luce le sensazioni e le emozioni di quel giorno, ha provocato in me un rinnovato interesse verso di lui.
Sto parlando di quel ragazzo per cui mi ero preso una sbandata dopo che feci sesso a tre con lui e Mr. Micro.
Ma qui scatta il nuovo problema: è sparito nel nulla.
Non si vede più in giro, nelle community di lui non c'è traccia, non so nemmeno se sia ancora in Italia o se sia tornato nella sua terra natia: la Grecia.
Mi viene da pensare che ogni lasciata è persa, ma se avessi anche solo la possibilità di rivederlo ancora una volta potrei far chiarezza almeno dentro di me.
Domani proverò a riportare in vita il mio vecchio pc, forse da qualche parte ci sono ancora i log con il suo indirizzo email.
Probabilmente l'avrà cambiato nel frattempo, ma potrebbe essere l'unica via che mi resta, sempre che nel log non sia racchiusa un'altro importantissimo dettaglio: il suo numero di telefono.
Per stasera vi saluto e mando un affettuosissimo augurio ad una nuova coppia nata proprio oggi: congratulazioni a Giuseppe e Roberto!

Carrie

P.S. Non è che per caso qualcuno di voi lo conosce?!? :-P

Carrie: SCOPRIRE LE CARTE

mercoledì 18 luglio 2012 3 commenti
Eccoci al giorno dell'incontro.
Sono le 6:10 del mattino, sto andando in centro per un nuovo turno di lavoro.
Alle 15:00, quando avrò finito, andrò a cambiarmi per poi andare alla fontana del Nettuno, nostro punto d'incontro.
Sono un po' agitato, in fin dei conti lo sono sempre ad un primo appuntamento, è una mia normale reazione, specie quando conosci ancora poco l'altra persona.
Di lui so il nome, che ha 29 anni, è amante dell'arte e del teatro, non è dichiarato, abita in provincia, ha una bellissima voce e nient'altro.
Un po' poco per un inizio, ma spero avremo modo di rimediare alla scarsità di informazioni questo pomeriggio.
Per il momento mi limiterò a chiamarlo "A", ci sarà forse il tempo per trovargli un diverso appellativo, in attesa di scoprire se sia lui Mr. Big.
L'autobus è finalmente partito in direzione centro, ogni metro che percorre mi porta sempre più vicino al conoscerlo ed aumenta in me l'agitazione e la curiosità.
Non credo riuscirò a pubblicare stasera stessa questo post, almeno me lo auguro, visto che si fermerà a cena da me, quindi leggerete tutto in differita, mi spiace.

Eccomi qui, sotto il Nettuno ad aspettare, tra circa 10 minuti dovrebbe arrivare.
So che ha una camicia a righe viola...
Solo ora penso a che giorno sia oggi: il 16+1 luglio...
Il panico aumenta a dismisura!
Ok, ora mi metto a fare la piccola vedetta prussiana, vi farò il resoconto a fine appuntamento.
A dopo.

Siamo al giorno dopo, quando finalmente sono riuscito a metabolizzare lo chock per l'incontro di ieri.
Credo di aver infranto almeno la metà delle regole base che esistono, non tanto per gli appuntamenti, quanto per gli incontri di sesso occasionale.
Si, quello a cui lui mirava era, in realtà, farsi una bella scopata e nulla di più.
In fin dei conti, capite le sue vere intenzioni, avrei potuto almeno salvare la serata con un po' di sesso e così ho deciso di fare.
Arrivati in casa ho iniziato il giro per mostrargliela, ultima tappa il bagno.
Ed è stato proprio qui che me lo sono ritrovato con le mutande calate.
Arrivati in camera da letto si è letteralmente lanciato sopra di me e... Non ha fatto altro che strusciarsi, strusciarsi e poi, finalmente qualcosa di nuovo, ancora strusciarsi.
E nel mentre continuava a ripetere: "Ti piace eh?".
Non scendo in ulteriori dettagli perché rischierei di farvi morire dalle risate, io mi sono trattenuto a stento.
Quando finalmente era giunto il momento di fare qualcosa di nuovo, mi ha fatto mettere a pancia in giù ed è partito alla carica: ancora strusciate.
Tra un mio sbadiglio e l'altro eccolo finalmente mettere le carte in tavola, rivelandomi la sua intenzione di fare l'attivo.
Non male una simile determinazione e lucidità per un verginello (non ve l'avevo detto? Ha 29 anni ed è vergine, mi sarei dovuto insospettire solo per questo).
Mi offro subito di dargli un preservativo ma lui risponde: "Allora no, io non lo metto, dai girati".
Tornati alla posizione iniziale il proseguo è stato con nuove ed emozionanti strusciate e strizzate violente in qua e in là, tanto da farmi preoccupare per l'integrità del mio piercing.
All'improvviso torna alla carica e mi dice di voler fare il passivo, ma appena gli faccio presente che il preservativo sarebbe stato necessario anche in quel caso, lui se ne esce con "Allora no, magari la prossima volta".
Morale della favola: mi sono dovuto masturbare, mentre lui, letto un sms, mi informava che doveva scappare via.
L'ho accompagnato in stazione ed ha preso il treno, il momento più bello di tutta la giornata.
Fortuna ha voluto che, da lì a mezz'ora, mi ha chiamato l'Ewwiwa per uscire, risollevando così le sorti della giornata.

Carrie

Carrie: IL PUNTO DELLA SITUAZIONE

sabato 14 luglio 2012 3 commenti
Lo so, per un po' non mi sono fatto vivo, avevo bisogno di rimettere un po' d'ordine nei miei pensieri e nella mia vita.
Sono periodi che passiamo un po' tutti, in cui hai voglia di stare da solo con le persone più care, anche se puntualmente loro sono sempre via in quei momenti.
Così mi sono concesso un periodo di ritiro casalingo, io ed i miei due bimbi squamosi (domani mattina devo anche fare il bagno alla camomilla alla piccola...aiuto! M'inzupperà come al solito), a riflettere sugli avvenimenti passati e le prospettive future.
Se non avessi un carattere combattivo, certamente avrei optato per due soluzioni: diventare lesbica o farmi monaco tibetano, forse anche le due cose insieme.
Liquidato K, che sostiene di aver provato a telefonarmi nei giorni passati, sono comparsi all'orizzonte nuove persone, una completamente diversa dall'altra.
Primi fra tutti una mia "vecchia" conoscenza, avevamo chattato per diverso tempo in una community, poi era scomparso nel nulla.
Ora è tornato, mi ha spiegato cosa gli fosse successo nel frattempo ed abbiamo ripreso il nostro dialogo.
Ma con lui è una semplice amicizia con l'opzione sesso se un giorno dovesse capitare, ma nulla di più, è infatti interessato ad un ragazzo e, da canto mio, il nostro rapporto va benissimo già così.
Per non perdere il mio vizio dell'internazionalizzazione, ho collezionato due nuove conoscenze straniere: un ragazzo spagnolo trasferitosi in Polonia ed un ragazzo ucraino.
Entrambi molto carini, in cerca di una storia ed in ambo i casi non esattamente dietro l'angolo.
Tornando in madrepatria, passiamo per quel di Ravenna, attraversiamo Ferrara e ci dirigiamo, come new entry proprio oggi, nella provincia bolognese.
5 possibili candidati alla nomination di Mr. Big, ma è ancora lunga la strada per assegnare l'ambito titolo.
Di questi, per come sono stati i contatti finora, è in testa il bolognese di provincia: simpatico, determinato, sa cosa vuole (fattore che gli fa guadagnate 1000 punti già dal primo giorno di dialogo), appartenente al mondo dello spettacolo (cosa che ci accomuna, anche se in modo diverso) e, da una prima impressione, un ragazzo molto semplice.
Mi piace, almeno su un piano generale e sono curioso di vedere cosa succederà martedì pomeriggio, giorno in cui, all'ombra delle chiappe del Nettuno, ci incontreremo.
Confesso che la sua determinazione era partita un po' a suo svantaggio, lasciando credere più ad un incontro per sesso che per una storia, ma una volta fatta chiarezza il dialogo è tornato ad essere costruttivo e propositivo.
Sinceramente, in questo preciso momento, non sono dell'umore giusto per una storia, ma nemmeno rifiuterei di lanciarmi in una simile avventura se mi si presentasse l'occasione.
"Essere o non essere, questo è il dilemma".
Facile cercare di analizzare la frase più celebre del teatro internazionale, tutt'altra cosa è viverla sulla propria pelle.
In attesa di far chiarezza con me stesso e con il ragazzo di martedì, vi saluto e vi auguro un buon week -end.

Carrie