Biography

“Gay and the city” è molto più che una semplice trasposizione dell’ormai famoso telefilm ad un’ambientazione gay, sono scorci di vita reale di persone in carne ed ossa, specialmente di quattro ragazzi che, in un modo o nell’altro, sono l’immagine riflessa dei personaggi principali.

E’ cosi che compaiono Carrie, Miranda, Charlotte e Samantha, ad essi si aggiunge un piccolo universo di persone che ruotano attorno a loro: Stanford, Anthony, Mariah, Aidan e così via.

La nostra Samantha è un ragazzo di 23 anni dalle incredibili similitudini con la versione originale, specialmente nel linguaggio molto colorito di cui è dotato. E non solo quello…

Miranda, manager in carriera, ma che cerca in ogni modo di tenere vita privata e lavoro ben separati, spesso prediligendo il secondo, è un vero amico, sa essere presente ogni volta che qualcuno ha bisogno.

Charlotte, il nuovo acquisto del gruppo, è un ragazzo solare, divertente e con una classe decisamente adatta al suo ruolo. Ora è presto per parlarvi meglio di lui, ma rimedieremo quanto prima,

Carrie, ora tocca a me, in perenne ricerca dell’amore vero, nel mentre vivo la mia vita circondato da questi pazzi scatenati, mie ancore di salvezza. Un bacio a tutti loro, è il minimo che possa fare per dirvi grazie.

Siamo anche su Facebook, cercate le pagin “GAY and the CITY” e “Carrie Gay and the City” oppure chiedete l’amicizia a “Carrie Gayandthecity”.

Mentre sta per essere pubblicato il mio primo libro “Gay and the city”, mi sto già scatenando a scrivere il secondo, il cui titolo è merito di Miranda!

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Carrie: YOU DRIVE ME CRAZY

venerdì 17 maggio 2013 0 commenti
È ironico, quasi demenziale, come la vita possa cambiare improvvisamente e nel breve tempo si evolve, capovolge, stravolge, ti entra nelle ossa e ti lascia spossato.
È quello che mi sta succedendo a causa di Mik.
Conosco questo ragazzo da un anno e mezzo, come vi dicevo nel mio post precedente e da due settimane non ho quasi più sue notizie perché ricoverato in ospedale.
Di tanto in tanto riesce a farsi prestare un pc da qualcuno nel reparto, giusto il tempo di leggere posta e messaggi, ma difficilmente riesce a rispondere.
È una carica di stress non indifferente, specie se consideriamo che, nel mezzo di queste due settimane di silenzio, c'è stato il mio compleanno.
Non avevo nemmeno voglia di festeggiarlo, nonostante i mille messaggi d'auguri la mia testa era rivolta altrove, a km di distanza da Bologna.
Ho atteso tutto il giorno sperando di ricevere un suo messaggio e mi sono arreso solo a pochi minuti dalla mezzanotte, quando ormai era lampante che non sarebbe mai arrivato.
Come mi sento?
Non lo so nemmeno io.
Aidan si è accorta che qualcosa non va, non è la prima volta che mi dice "mi sembri spento", "sei giù di morale" oppure "hai un'aria così triste".
Sinceramente parlando: si sono giù di morale, devo essere franco con me stesso, eppure non ho parole adatte per spiegare cosa stia provando, è come se tutta questa situazione mi avesse creato un tappo in gola che impedisce alle parole di uscire.
Perché bramiamo tanto una persona che ci ha mostrato così poco di sé?
È come se in questo momento tutte le mie emozioni si stessero accumulando, sto diventando un vulcano pronto ad esplodere.
Eppure non riesco a sfogarmi, non ho mai avuto problemi ad esprimere ciò che provavo, è tutto così terribilmente e pesantemente nuovo per me.
Aidan mi aveva avvisato di stare attento, forse era già troppo tardi quando me l'ha detto.
Non so che fare, dire,...
Non ricordavo fosse tanto complicato avere qualcuno nel cuore, avrei quasi voglia di saltare sopra il primo aereo e correre da lui, ma devo cercare di essere razionale.
È brutto essere vittima di un simile tsunami emotivo, aveva proprio ragione Britney quando diceva "you drive me crazy", va solo cambiato tutto il resto della canzone!
Ok, sono troppo confuso nella mia testa, potrei restare qui a sproloquiare per ore e vi annoierei e basta.
Vi auguro una dolce notte a tutti.

Carrie