Biography

“Gay and the city” è molto più che una semplice trasposizione dell’ormai famoso telefilm ad un’ambientazione gay, sono scorci di vita reale di persone in carne ed ossa, specialmente di quattro ragazzi che, in un modo o nell’altro, sono l’immagine riflessa dei personaggi principali.

E’ cosi che compaiono Carrie, Miranda, Charlotte e Samantha, ad essi si aggiunge un piccolo universo di persone che ruotano attorno a loro: Stanford, Anthony, Mariah, Aidan e così via.

La nostra Samantha è un ragazzo di 23 anni dalle incredibili similitudini con la versione originale, specialmente nel linguaggio molto colorito di cui è dotato. E non solo quello…

Miranda, manager in carriera, ma che cerca in ogni modo di tenere vita privata e lavoro ben separati, spesso prediligendo il secondo, è un vero amico, sa essere presente ogni volta che qualcuno ha bisogno.

Charlotte, il nuovo acquisto del gruppo, è un ragazzo solare, divertente e con una classe decisamente adatta al suo ruolo. Ora è presto per parlarvi meglio di lui, ma rimedieremo quanto prima,

Carrie, ora tocca a me, in perenne ricerca dell’amore vero, nel mentre vivo la mia vita circondato da questi pazzi scatenati, mie ancore di salvezza. Un bacio a tutti loro, è il minimo che possa fare per dirvi grazie.

Siamo anche su Facebook, cercate le pagin “GAY and the CITY” e “Carrie Gay and the City” oppure chiedete l’amicizia a “Carrie Gayandthecity”.

Mentre sta per essere pubblicato il mio primo libro “Gay and the city”, mi sto già scatenando a scrivere il secondo, il cui titolo è merito di Miranda!

Content

Carrie: PUFF!

domenica 25 marzo 2012 1 commenti
Nella vita di tutti i giorni, ogni essere umano ha bisogno di determinati oggetti ed azioni per la propria quotidiana sopravvivenza.
Per alcuni è la crema anti-rughe, per altri il cellulare, la Vuitton, farsi la doccia appena svegli o chissà cos'altro.
Cose di cui, piuttosto che privarcene, preferiremmo smettere di respirare.
Dal canto mio credo di non poter fare a meno, vista tutta una serie di presupposti, di un abbonamento a "Chi l'ha visto?".
Io proprio non riesco a capire il comportamento di certa gente.
Tu sei lì che beatamente ti fai gli affari tuoi (volevo usare un altro termine, lo confesso) e spunta periodicamente qualcuno che prova a far breccia nel tuo mondo, attira la tua attenzione grazie ad sms e telefonate, destabilizza il tuo equilibrio e, quando involontariamente abbassi le tue difese...
Sparisce.
Puff!
Nemmeno Houdini o la bianca polverina magica di Pollon potrebbero tanto e così rapidamente.
Ma i gay hanno un'innata attitudine a sparire senza lasciare la benché minima traccia.
È la motivazione a mancare, quella chimera che, per quanto ci sforziamo di raggiungere, riesce sempre a sfuggirci.
Internet si sa, è pieno di persone che cercano di approfittarsene, di raggirare il prossimo e sottrarti denaro in un modo o nell'altro.
Solo nell'ultimo anno ne ho conosciuti non meno di un centinaio, ma almeno, capendo ben presto il loro gioco, non ti meravigli quando cancellano il profilo e disattivano il cellulare.
Cosa ben diversa sono invece quella persone che, senza un motivo apparente, si danno alla macchia.
Il primo pensiero che mi viene in mente è sempre e solo uno: avrò detto qualcosa di sbagliato?
Se così fosse sarebbe gradito sapere per lo meno cosa possa aver detto di così terribile, una risposta sarebbe gradita e segno di maturità, oltre che un gesto altruista per impedirmi di commettere ancora lo stesso errore.
Ma i giorni passano senza notizie ed in automatico inizi a pensare a mille congetture.
Gli è successo qualcosa?
Era l'ennesima persona quasi fidanzata che ti ha tenuto come possibile "riserva" qualora fosse andata male con l'altro?
Aveva solo voglia di prenderti in giro? A che pro alla fine?
E così via, di pensiero in pensiero, rasentando perfino quelli più paradossali o paranoici.
Basta, mi sono stancato di persone del genere.
Potrei anche capirlo da un ventenne che ancora non ha ben capito cosa voglia dalla vita, ma un quarantenne dovrebbe tenere un comportamento molto più coerente.
Di certo so solo una cosa: il potere di smaterializzare le persone ancora non mi è stato concesso, anche se devo confessare che mi piacerebbe molto poterlo fare, per cui le cause sono da ricercare altrove.
È possibile legarsi talmente a qualcuno, tanto da voler fuggire il più lontano possibile?
Io ho deciso di smettere di farmi domande a cui non so rispondere, se qualcuno di voi le ha gli sarei grato se me le dicesse.

Carrie

Carrie: INVIATO SPECIALE AL COSMOPROF

martedì 13 marzo 2012 0 commenti
Lunedì giornata dedicata al Cosmoprof con Dyta ed una sua amica.
Io e lei avevamo gli inviti Vip, è stata un'esperienza molto "Carrie" entrare dal tappeto a scacchi bianchi e neri, saltando tutte le file ed i tornelli, con centinaia di occhi che ti guardavano, come se stessero pensando "Da dove cavolo entrano quelli?".
Appena entrati la sua prima frase è stata: "Devi assolutamente farti fare un'unghia!".
E così è stato: eccomi qui a girare con uno stiletto degno di una femme fatale, quello che vedete nella foto.
Peccato che la vedranno in pochi visto che stasera sarò obbligato a toglierla dovendo andare a lavorare domani.
Devo ammettere che Loredana ha fatto un lavoro meraviglioso, non so esattamente dove lavori, ma se capitate nella soleggiata Palermo, anche a costo d'ingaggiare un investigatore privato, dovete assolutamente provare a farvene fare almeno una.
Il resto della mattinata è passato tranquillo: terminato il giro dei padiglioni dedicati alla ricostruzione delle unghie ci siamo concessi una pausa per il pranzo, con annesse le solite chiacchiere.
Immaginavo avrei incontrato qualcuno di mia conoscenza, ma mai avrei pensato a Brigida, appena reduce dallo stand di Diego Della Palma.
Tappa successiva: lettini abbronzanti, massaggi, attrezzature per SPA, dovevo assolutamente ringraziare una persona, colui che mi ha donato gli inviti.
Compiuto il mio dovere, si riparte in vista dei padiglioni dedicati alle nuove tecniche per massaggi.
Già la prima visuale all'interno era il mio perfetto "benvenuto": un modello bellissimo, a torso nudo, sdraiato su di un lettino mentre si faceva spalmare una crema color celeste.
Dyta è riuscita a portarmi via solo trascinandomi con la forza, dal canto mio ero sul punto di lanciarmi su quel lettino. E su di lui.
Una cosa ci ha molto colpito e destato una sfrenata curiosità: la fish SPA.
In pratica è una vasca in cui immergere le mani o i piedi e lasciare che centinaia di piccoli pesciolini operino sulla tua pelle un peeling completo.
Se da un lato, l'idea di mille esserini che si adoperano per ripulirti la pelle, crea nel mio immaginario l'idea di un procedimento naturale, rilassante e molto in stile "filosofia orientale", dall'altro m'inquieta pensare a mille piccole bocche che strappano via frammenti di pelle, è quasi disgustoso.
Dyta stava per lanciarsi sulla vasca ed infilarci una mano dentro, ma ci siamo quasi subito resi conto di un cartello ammonitore: vietato introdurre le mani.
A che serve presentare un nuovo prodotto in fiera se poi non lo fai nemmeno provare?
Se consideriamo poi la quasi totale assenza di campioncini omaggio (in tutto ho racimolato una bustina di shampoo ed una maschera per il viso), quel cartello suona ancor più come una presa in giro.
Delusi ed amareggiati, siamo partiti alla volta dei padiglioni dedicati ai parrucchieri.
Mai vista una tale concentrazione di dive maschie mancate stipate in un solo posto, intente a sfoggiare ognuno un taglio e colore il più estremo possibile, con la convinzione più di essere ad una selezione di Italian'g Got Talent per shampiste, piuttosto che una manifestazione fieristica.
Ultimo padiglione rimasto: tutto il Made in China, peccato che stessero smantellando ed impacchettando tutto.
Meglio tornare al padiglione delle unghie, possibilmente in quello stand con quel ragazzo biondo rasato, occhi azzurri, labbra carnose e definite, carnagione chiara e fisico scolpito stretto all'interno di una maglietta più piccola di almeno una taglia.
È una fiera impegnativa il Cosmoprof, i miei ormoni ne escono sempre molto provati, almeno fino ad oggi sono riuscito a non violentare nessuno.
Devo ammettere, però, che l'edizione 2012 è stata molto più casta e puritana della precedente: l'anno scorso era una vera e propria fiera dell'ormone, quest'anno solo qualche casta ed innocente sbavata.
Una cosa devo però ammetterla: Dyta è stata davvero paziente con me, specie quando mi ha impedito di lanciarmi nel pedinamento di un ragazzo con i capelli lunghi e ricci, raccolti in cima alla testa in perfetto stile cipollone, trattenendomi per un braccio.
Una giornata molto piacevole, allegra, con picchi di testosterone a volte a livelli critici e con una rivelazione shock.
Dyta è, di fatto, l'unica ad aver mantenuto i contatti con con Mr. Micro e me, è mia fornitrice ufficiale di aggiornamenti sul mio ex, non che m'interessi particolarmente, ma giusto per sapere che sta bene, nonostante tutti i precedenti che dovrebbero condannarlo alla classificazione stronzo, ipocrita, falso, idiota, menefreghista e molti altri aggettivi che, in questo momento, non ho voglia di scrivere.
Per anni Mr. Micro mi ha accusato di essere diventato un pantofolaio sedentario, tutto lavoro- casa-aperitivo serale.
Scoprire che adesso, con il suo nuovo fidanzato con cui convive, non esce di casa e capita a Bologna più per miracolo che per scelta, mi fa provare una strana sensazione, io che, al tempo stesso, sono diventato un viveur della società, esco in continuazione, ho una vita intensa, ho scritto un libro,...
Cavolo quanto possono cambiare le persone, ditemi anche che ha smesso di tenere sempre il muso (compreso mentre dorme) e potrei restarne scioccato.

Carrie