Biography

“Gay and the city” è molto più che una semplice trasposizione dell’ormai famoso telefilm ad un’ambientazione gay, sono scorci di vita reale di persone in carne ed ossa, specialmente di quattro ragazzi che, in un modo o nell’altro, sono l’immagine riflessa dei personaggi principali.

E’ cosi che compaiono Carrie, Miranda, Charlotte e Samantha, ad essi si aggiunge un piccolo universo di persone che ruotano attorno a loro: Stanford, Anthony, Mariah, Aidan e così via.

La nostra Samantha è un ragazzo di 23 anni dalle incredibili similitudini con la versione originale, specialmente nel linguaggio molto colorito di cui è dotato. E non solo quello…

Miranda, manager in carriera, ma che cerca in ogni modo di tenere vita privata e lavoro ben separati, spesso prediligendo il secondo, è un vero amico, sa essere presente ogni volta che qualcuno ha bisogno.

Charlotte, il nuovo acquisto del gruppo, è un ragazzo solare, divertente e con una classe decisamente adatta al suo ruolo. Ora è presto per parlarvi meglio di lui, ma rimedieremo quanto prima,

Carrie, ora tocca a me, in perenne ricerca dell’amore vero, nel mentre vivo la mia vita circondato da questi pazzi scatenati, mie ancore di salvezza. Un bacio a tutti loro, è il minimo che possa fare per dirvi grazie.

Siamo anche su Facebook, cercate le pagin “GAY and the CITY” e “Carrie Gay and the City” oppure chiedete l’amicizia a “Carrie Gayandthecity”.

Mentre sta per essere pubblicato il mio primo libro “Gay and the city”, mi sto già scatenando a scrivere il secondo, il cui titolo è merito di Miranda!

Content

Carrie: K CONTRO J

mercoledì 29 agosto 2012 0 commenti
Sa quasi di scadente telenovelas la mattinata di sabato, subito prima del matrimonio.
Nei giorni precedenti K era tornato a farsi vivo, prima via sms, poi per telefono ed eravamo rimasti d'accordo che sarebbe venuto a prendermi al lavoro sabato mattina alla fine del mio turno.
Come volevasi dimostrare, anche stavolta non si è presentato.
La volta precedente si era per lo meno degnato di mandare un sms per avvisarmi, sabato il silenzio totale, tanto che gli scrissi io: "Dove sei? Io ho finito e sto andando a casa".
Un sms sprecato, nessuna risposta per tutto il resto della giornata, come pure in quella seguente.
Domenica pomeriggio provo a chiamarlo, giusto per sapere che tutto fosse a posto e che non fosse successo nulla, ma la telefonata non ha ricevuto risposta, così ho aspettato fino a sera.
Finalmente ricevo risposta, subito mi chiede scusa per non essersi fatto vivo e per non aver risposto al mio sms ed inizia a raccontarmi la sua avventura del sabato.
Venuto a Bologna per trovarsi a casa di alcuni suoi amici per una serata a base di poker, ha scoperto che gli avevano dato buca e così ha ripiegato sul Bart, una disco con dark room.
Una volta lì ha incontrato un suo amico che gli ha presentato alcuni suoi amici ed al termine della serata si è unito a loro per un festino a casa di uno di questi.
La prima descrizione della serata che mi ha fornito parlava di una festa tranquilla passata a ridere e scherzare, finendo con il suo addormentarsi fino all'indomani.
Ma ogni volta che la raccontava (ed è successo 4 volte in una sola telefonata) la storia evolveva in dettagli e sviluppi al limite del credibile.
Già dalla seconda versione avevano fatto comparsa varie sostanze stupefacenti, di cui lui però non ne avrebbe fatto uso e, conoscendolo, è stato certamente meglio così (non per essere cattivo nei suoi confronti, ma talvolta ti viene spontaneo porsi una domanda: è idiota oppure troppo sempliciotto?).
Nella terza versione il festino era diventato un incontro di sesso, uno dei presenti se lo sarebbe portato in camera sua.
Nell'ultimo racconto la serata si era evoluta in una vera e propria orgia con i ragazzi conosciuti quella sera (in tutto 16) con lui nel ruolo del solo attivo in quanto, essendo l'unico a non aver fatto ricorso a nessuna delle droghe disponibili, era l'unico ad avere l'erezione.
Più proseguiva e più arricchiva il racconto di dettagli ed aneddoti, come la presenza di un escort brasiliano che, chiedendo 250 euro a volta, mensilmente guadagnava 6-7mila euro (conti alla mano si parla di 24-28 clienti al mese), ma se uno scopa praticamente quasi tutti i giorni, perché ipotecare il "giorno di riposo" per un'ammucchiata?
Inoltre è libero di sabato sera, la giornata in cui, secondo un paio di miei amici escort, si lavora più degli altri?
I conti non mi tornano.
Un altro, un avvocato poco più che ventenne il cui reddito si attesta intorno ai 20mila euro a causa vinta e che si occupa di procedimenti legali del valore di milioni di euro (ad un avvocatino di primo pelo, appena uscito dall'università, a mala pena gli farei seguire un mio litigio con la vicina di casa per il volume dello stereo), gli sarebbe saltato addosso dicendogli: "Sei troppo sexy" e finendo col dargli mezzo metro di lingua in bocca.
Seguono poi un altro brasiliano amico del precedente, un altro escort e così via, fino al timido di turno che, per togliergli i pantaloni, è stato immobilizzato e spogliato dagli altri.
Una vicenda che ha dell'incredibile, o forse dovrei dire che rasenta il credibile?
Mentre il racconto si evolveva sembrava quasi interessato più alla mia reazione che alla sua euforia, ma di questa non vi era alcuna traccia.
Come si può non esserlo dopo che da solo ti sei scopato 16 maschi, uno più bello dell'altro, di cui due addirittura professionisti dell'intrattenimento erotico?
Credo di essermi risposto da solo.
Onde evitare una quinta variante ho cercato di troncare il discorso con un "Beh, sicuramente ti sei divertito più tu con i tuoi 16 amici che io da solo con J".
Qualche istante di silenzio e poi la domanda: "E chi è J?".
Il tono della voce e del suo modo di parlare erano cambiati.
J è un ragazzo francese che ho conosciuto sabato mattina mediante una famosa applicazione per iPhone e che, trovandoci a breve distanza, ho incontrato finendo con il fare sesso con lui sdraiati sul pavimento.
Non si direbbe abbia 37 anni: un viso molto giovanile, un sedere da urlo ed un altrettanto perfetto...ehm, ci siamo capiti.
Come se questo non bastasse devo confessare che è il ragazzo che sa baciare meglio al mondo, al solo pensiero trascorsi 3 giorni e mi viene un'erezione.
Non credo che K l'abbia presa molto bene, aveva un modo di parlarmi, mentre gli dicevo di J, che sembrava fin infastidito, tanto da terminare la telefonata da lì a breve.
Ma in fin dei conti io non gli ho fatto nulla, dopotutto non stiamo insieme e ci eravamo appena risentiti dopo quell'episodio che mi aveva fatto perdere la pazienza tre mesi fa.
Quello che fatico a comprendere è il perché della sua reazione: se quello che ha raccontato fosse vero, per lo meno in parte, non avrebbe nulla da poter ridire in merito, lui se n'è scopati 16 mentre io solo uno, al contrari,o se non fosse vero, mi avrebbe innanzitutto mentito (cosa per me molto grave) e comunque io non avrei fatto assolutamente nulla per mancargli di rispetto, essendo venuti meno i propositi che ci tenevano uniti 3 mesi fa.
È ironico stuzzicare una persona usando il sesso, finendo poi per restare vittima del proprio stratagemma, ma non si dovrebbe essere almeno pronti a sopportare l'eventuale fallimento del nostro piano?
Una cosa è certa: J ha risvegliato in me un lato dormiente che da molti anni non rifaceva la sua comparsa, quella componente fisica che a lungo era rimasta nell'ombra e che sembra essersi risvegliata all'improvviso.
Nei prossimi giorni modificherò i miei profili on-line, non che il sesso sia divenuto la mia ricerca primaria, ma non voglio nemmeno privarmene completamente in stile suora di clausura.
Una strana riflessione questa, è davvero incredibile essere giunto ad una simile conclusione proprio nel giorno del terzo anniversario della rottura con Mr. Micro.
Tempus fugit, dicevano i latini, eppure a me sembra passato un decennio, non solo 3 anni.
Ora vi devo salutare, un po' di riposo ci vuole.
Notte a tutti ed un ringraziamento speciale a J.

Carrie

Carrie: IL MATRIMONIO

domenica 26 agosto 2012 1 commenti
Andare ad un matrimonio è sempre più uno sforzo che un piacere.
Partendo dai giorni precedenti, in cui devi informarti dei colori degli sposi, trovare l'abito giusto, iniziare un consumo intensivo di creme per il viso,...
Poi lo stress del pre-cerimonia con la sfilata dei vestiti ed è questo il momento che dovrebbe scatenare un profondo senso d'imbarazzo nella maggior parte dei presenti, specialmente in chi ha avuto il coraggio d'indossare certe mostruosità.
Partiamo dalla signora davanti ai miei occhi: un paio di scarpe nere con tacco 8 comprate probabilmente in piazzola ed un vestito lungo semi trasparente fatto con una vecchia tenda.
Un'altra, probabilmente dell'entourage stretta della sposa, con un delizioso tubino del colore più sbagliato che la natura abbia mai partorito: il giallo canarino.
Non contenta dello strazio visivo causato dal vestito, il colpo di grazia l'ha dato il cappellino, simil signora Milù, ovviamente in tinta con tutto il resto.
Unica cosa decente le scarpe che, pur non sorprendendo nessuno e di uno sbagliatissimo colore marrone, se considerate da sole senza tutto il resto, avevano un non so che di eleganza a 10 euro.
Vogliamo parlare del tubino taglia S viola indossato da una signora il cui corpo implora per lo meno una L?
Il requiem per il buon gusto avrebbe potuto finire lì, se non fosse per una sopra veste all'uncinetto rosa pastello e delle scarpe verde ramarro.
Quasi cerca di farle concorrenza il tubino frangettato fucsia, abito molto più appariscente della sposa stessa, il classico cattivo gusto.
Un minuto silenzio in segno di lutto va dedicato a quella specie di tutù bianco con decorazioni rosa e blu il cui strato di tulle ha subito un infarto e si è irrimediabilmente afflosciato.
Poverino.
Ma il top tra le signore è un pari merito con vestiti viola.
Solo un deficiente si veste di viola ad un matrimonio, se fossi nei panni della sposa il bouquet glielo tirerei violentemente in fronte.
Non da meno i maschietti che, eccezion fatta per gli over 60, hanno abusato del caldo estivo per jeans e camicia.
Una delle poche cravatte è la mia, ovviamente firmata non avendo potuto portare con me la mia borsa Dior o una delle Vuitton.
A quel punto uno punta sulla sobrietà e il savoir habiller della componente gay.
Ed eccolo spuntare all'orizzonte: 39-40 anni, pantaloni in lino taglio elegante, maglia blu pastello a con sottili righe blu scuro, giacchettino blu.
Finalmente qualcuno che si guarda allo specchio, ma... Un momento... Cosa sono quelle?!?
No, non puoi cadermi così in basso anche tu: le Espedrillas azzurre no!
Non sei a Viale Ceccarini, sei ad un matrimonio, dopo questa caduta rovinosa di stile meglio passare agli sposi.
Inizio dal neomarito, tutto impeccabile nel suo completo con giacca e cappello blu di prussia, camicia bianca.
Ma qualcosa doveva pur perturbare questa immagine: uno sposo in jeans, anche lui.
Passiamo alla sposa, una perla in mezzo alla bolgia.
Corpetto bianco con spalline decorato da lievi e radi pois blu, un nastro cinto alla vita con fiocco sulla schiena, anch'esso blu ed una gonna di raso bianco più lunga dietro a mo' di strascico.
Finalmente del buon gusto.
Non meno disastroso il ricevimento, ma preferisco evitare di descrivervi il buffet, non vi voglio così male, basta la mia sofferenza nel vedere tavoli apparecchiati con salame, ciccioli e patate lesse, il tutto contornato da una selezione musicale degna di un'orchestra da balera romagnola.
Finalmente la cena, anche se mi terrorizza l'idea delle portate.
Al tavolo, oltre ai miei genitori, una bella compagnia di ultra settantenni ed un ragazzo gay che spesso vedo in giro per i locali.
Non so da dove sia saltato fuori, fino a pochi minuti fa ancora non l'avevo visto.
Mi ha fatto quasi morire la sua battuta in risposta alla classica domanda se single o sposato, alla quale mio padre ha aggiunto la frase "Non farti incastrare" e lui "piuttosto faccio un patto col diavolo".
Il resto della cena: uno strazio.
Sono ad un tavolo in cui il quoziente intellettivo a fatica eguaglia quello di un geco piteco.
La madre dello sposo, seduta al mio fianco, è ormai in preda ai fumi dell'alcol, mentre il ragazzo gay, tutto concentrato nell'intento di apparire etero agli occhi dei genitori, si lascia scappare di tanto in tanto una scheccata tipica da principessa sul pisello.
Il demone passivatore ormai l'ha completamente posseduto.
Ultima chicca, proprio mentre stavamo andando via, il signore del tavolo accanto: jeans nero, canotta smanicata nera, cinturone borchiato, crocifisso esageratamente grande con pietre nere, ovviamente bigiotteria e capello lungo riccio.
I casi sono due: o soffre di sindrome da Harley Davidson, oppure si è imbucato al matrimonio dopo un raduno.
Diamo un'occhiata alle tre damigelle che, insieme alla sposa, sono l'unica oasi felice di buon gusto, tralasciando ovviamente il livello delle loro conversazioni, pari solo a quelle di uno scaricatore di porto.
Mr. Big, sappi fin d'ora che il nostro non sarà certo così, all'ingresso della sala ci mettiamo Enzo Miccio a selezionare chi può entrare e chi no.
Per fortuna che la giornata è iniziata con una sana dose di sesso con un ragazzo francese, altrimenti sarebbe stato uno dei peggiori giorni della mia vita.

Carrie

Carrie: STELLE CADENTI

domenica 12 agosto 2012 0 commenti

Che meraviglia starsene sdraiati in un prato vicino al fiume a guardare le stelle cadenti che cadono.
Un po' di refrigerio dalla calura estiva di Agosto, anche se sono appena fuori l'area comunale di Bologna il caldo sembra avermi pedinato.
Nel prato vicino è quasi impossibile muoversi senza calpestare qualcuno: coppiette, gruppi di amici e singole persone, i più intenti a chiacchierare creando un fastidiosissimo rumore di silenzio, rovinando l'atmosfera della serata.
Ma siete venuti a vedere le stelle cadenti o a fare salotto?
Ecco il perché della mia scelta della zona più appartata: la voglia di quiete, relax, un angolino tutto per dove poter riflettere e sognare a ruota libera.
Adoro trovare angolini sperduti, panorami mozzafiato immersi nella natura, sdraiarmici e lasciar correre i miei pensieri nelle più disparate direzioni.
Anni fa andai in montagna dai miei con Mr. Micro, ancora non sapevo che quella sarebbe stata la nostra ultima notte di S. Lorenzo insieme, lo portai sulla cima della montagna per vedere insieme le stelle cadenti.
Tirava un vento terrificante e gelido, dovemmo addirittura prendere la coperta che tenevamo sempre in macchina.
Ma in quell'angolino sperduto di mondo, lontani dalle luci, il cielo era ancora più bello: milioni di stelle, che normalmente non si vedevano per via delle luci della città, erano invece lì, davanti a noi.
Sembrava di ammirare un gioiello tempestato di diamanti, uno spettacolo da mozzare il fiato.
Ma stasera non sono in montagna e dovrò accontentarmi di questa visuale un po' scarsa.
Ecco la prima stella cadente, desiderio espresso all'istante, avevo già in mente quale esprimere, come pure il prossimo.
Fatto, sono stato fortunato, un'altra stella a distanza ravvicinata di tempo.
Non è la stessa cosa, stare sdraiati da soli a guardare il cielo, è molto più bello se si è in due, certo: con la persona che ami qualsiasi cosa diventa più bello.
È forse per questo che non ci sentiamo completi stando da soli, al contrario cerchiamo di rendere meraviglioso qualsiasi cosa che è già bella di per sé semplicemente cercando qualcuno con cui condividerla?
Dobbiamo stare attenti allora, questa brama di meraviglie ricorda molto la passione di Re Mida per l'oro e la sua storia la conosciamo tutti.
Nel frattempo ne sono cadute altre 4: un desiderio per mia madre, uno per mio padre, uno per mamma Cristiana ed uno per i miei bimbi: Gin e Meredith.
Mi servono ancora moltissime altre stelle cadenti, ho desideri da esprimere per tantissime persone.
A dire il vero sarebbe più semplice se tutti i giorni potessi mettermi qui a guardarle, dilazionando così i desideri un po' per volta, ma purtroppo non si può e mi tocca questa full immersion astronomica.
Wow, ne frattempo c'è stata una specie di sciame, uno spettacolo incredibile.
I successivi ad essere stati serviti sono: Mildred, Barbie Girl, Curra, Stanford, Anthony, Mafy, Ellysand, Dyta, 7 mari e Mr. Micro.
Ebbene si, ho espresso un desiderio anche per lui.
Vero che non ne ho mai parlato bene, come avrei potuto con tutto quello che mi ha fatto passare, ma in 7 anni ho vissuto momenti meravigliosi insieme a lui e, comunque sia, dovrò essergliene per sempre grato.
Una rottura non è mai cosa facile ed indolore, specie per gli inguaribili romantici che,come me, la supereranno solo con molto tempo, ma in un angolo sperduto del loro cuore resterà sempre una piccola ferita aperta, per quanto minuscola possa essere c'è e ci resterà per sempre.
Mi piace immaginare che l'amore che provavo un tempo permanga da qualche parte nel cuore, magari chiuso in un baule come il tesoro dei pirati, che non si dissolva nel nulla col proseguire della vita, tutt'al più finiamo più semplicemente col dimenticarcene.
Solitamente ci sono tre fasi dopo la fine di una storia.
La prima è il pianto, in cui si viene travolti dai bei ricordi: le cene romantiche, il primo bacio, i regali, le feste come il Natale o San Valentino,... Tutto ciò che di bello c'era e che non potremo più avere.
La seconda fase è la rabbia, la voglia di urlare e di spaccare qualcosa (inclusa la sua testa contro un muro).
Nasce dal rancore di tutto quello che abbiamo perso piangendo nella fase 1 e da tutti gli screzi, litigi e parole sbagliate che hanno caratterizzato la nostra storia con lui.
È forse la fase più duratura, ma di certo è la più dolorosa e difficile da superare.
La terza fase è l'indifferenza, quando durante il giorno lui non ti viene mai in mente, ma sei letteralmente fottuto quando ti ritrovi da solo a letto ed il suo odore è svanito ormai da tempo.
Ma quand'è che si supera la rottura?
Io credo quando le emozioni delle tre fasi smetteranno di essere separate tra loro e riusciranno a mescolarsi e convivere tutte insieme dentro di noi, permettendoci di continuare la nostra vita, facendoci venire gli occhi lucidi per i bei ricordi ed anche un po' di rabbia per i momenti bui.
Nel frattempo sono cadute molte altre stelle, le dedico a tutti coloro che amo, a cui voglio bene ed anche a tutti coloro che stanno leggendo queste righe: la prossima stella cadente è per voi ed il mio desiderio è che possiate avverare il vostro sogno più importante.

Carrie

Carrie: MANIE, DIFETTI E FOBIE

giovedì 9 agosto 2012 0 commenti

Quant'è facile parlare di sé stessi in un blog e trasmettere solo i lati positivi del proprio io, ma non sarebbe corretto se si vuole essere sempre come si è nella realtà.
Ognuno di noi è un cocktail di pregi e difetti che lo rendono unico ed inimitabile, per questo motivo ho deciso di concentrare l'argomento in un unico post, meglio una sola gigantesca mazzata, che tanti piccoli colpi diluiti nel tempo.
Proprio oggi, in un mio messaggio ad un ragazzo su Facebook, ho confidato uno dei miei più grandi timori, provocatomi da un trauma infantile.
Probabilmente molti rideranno, felice di esserne l'artefice, ma per me è una situazione estremamente difficile da gestire.
Amo la pioggia con tutto me stesso, spesso non prendo nemmeno l'ombrello per sentirla cadere sulla mia pelle, sono magneticamente attratto dai fulmini, uno degli spettacoli più belli che la natura ha da offrirci ed infine sono letteralmente terrorizzato dai tuoni.
Fatemi ascoltare un tuono, anche registrato o in un film e mi vedrete sparire in una frazione di secondo, salvo poi ritrovarmi sotto il letto, chiuso nello sgabuzzino, dietro il divano o dentro l'armadio, in preda al terrore.
È un qualcosa più forte di me, appena sento quel rumore è come se dentro di me scoppiasse il panico, il cuore esplodesse e le energie svanissero, inizio a tremare e ci vuole davvero molto tempo prima che riesca a calmarmi.
Chi non ha accennato almeno un sorriso alzi la mano.
Non male, una mano alzata c'è, in Uganda e solo perché non ha letto il post.
Ci sono due animali che non amo particolarmente, il primo è il cinghiale.
Quando ne vedo uno, anche imbalsamato, cerco di tenermi a notevole distanza, non ce la faccio ad avvicinarmici.
Ottimo come portata per una cena, non posso dire lo stesso quando ti ci schianti contro con uno scooter: chi ha la peggio sei tu.
L'altro animale è il topo: voi non potete capire il ribrezzo verso questa creatura.
Il problema è che i miei "bimbi" Gin e Meredith ne sono ghiotti, quindi per il loro bene sono costretto ad aver contatti con loro.
Il normale iter del pasto dei miei pitoni comprende per prima cosa la loro separazione, non sempre facile, specie con Meredith, acchiappare i topi per la coda ed introdurli nei contenitori con i bimbi.
Fatto questo mi lavo le mani non meno di sei volte, in pratica finché non mi sento di nuovo pulito (spesso assottigliando l'epidermide).
Un lato caratteriale di cui non sono particolarmente fiero è la mia indole vendicativa, anche se con gli anni ho imparato a non cedere ai miei più bassi istinti.
Un tempo non mi sarei fatto scrupoli (e non me li sono mai fatti), ma ogni volta c'era una grave motivazione che mi portava ad agire, spesso non nell'immediato, aspettavo il momento giusto., quello in cui il mio intervento si sarebbe sommato ad altri avvenimenti poco favorevoli verso la vittima predestinata.
In fin dei conti credo che ognuno di noi un po' lo sia, chi più e chi meno.
Altro fattore che in passato mi ha procurato dei problemi e credo che continuerà a farlo ancora, è la mia capacità di affezionarmi alle persone molto facilmente, probabilmente sono un ingenuo che ancora non ha ben compreso quanta gente falsa, cattiva e pronta a raggirarti ci sia in questo mondo.
Non sto dicendo che m'innamoro ogni 10 secondi netti, al contrario sono molto sulle difensive (talvolta troppo), ma se faccio amicizia con qualcuno tendo ad aprirmi con molta facilità, permettendo a qualsiasi stronzo di ferirmi a suo piacimento.
Ops, che linguaggio colorito...ma era indispensabile.
Cos'altro aggiungere...ah si! Disordinato, orgoglioso, un pizzico permaloso (non è vero, sono permaloso ma so anche essere molto auto ironico), geloso al punto giusto, ostinato e un po' secchione.
Dopo questo post Mr. Big è di sicuro andato in aeroporto per trasferirsi in Bolivia e starmi il più lontano possibile.
Ma non è ancora finita: ci sono cose di cui adoro fare una parte ma detesto il rimanente.
Odio fare le lavatrici ma mi piace stirare, amo cucinare e detesto lavare i piatti o anche amo apparecchiare ma non chiedetemi di togliere la tovaglia, tant'è che uso le tovagliette americane.
Altro mio difetto sono le vertigini, ne soffro anche solo salendo sopra una sedia.
Niente male per chi, nei due giorni di leva militare, aveva firmato per entrare nei paracadutisti.
A tutto questo aggiungiamoci la mia unica superstizione: il venerdì 1... Non ce la faccio a scriverlo, diciamo venerdì 16+1.
Non è tanto il fatto del giorno della settimana (anche se in passato me ne ha combinate delle belle) quanto quel numero del cavolo!
Ecco infatti che, per me, le ore del giorno diventano 15:00, 16:00, 5:00 pm, 18:00, 19:00,...
Non c'è da temere i propri difetti, dobbiamo solo cercare di migliorarci, per noi stessi e le persone che abbiamo accanto.
È facile innamorarci dei lati belli di una persona, ma è solo amando anche i suoi lati negativi che possiamo parlare di quella vera unione simbiotica che è l'amore.
Non possiamo scartare il mondo intero per via dei suoi difetti: alcuni potranno essere corretti, altri sono parte integrante della persona, che ci piaccia o no e, come tali, dovremo imparare ad apprezzarli.
In passato ho cercato di migliorarmi, talvolta ci sono riuscito, altre volte no, ma è un tentativo che si fa sempre volentieri, specie se, oltre a farlo per te stesso, lo fai anche per chi ti è accanto.
Infine la confessione più terrificante: odio la Nutella!
Diciamo che la cioccolata, eccetto quella bianca, non mi piace, ma se volete vedermi dar di stomaco basta farmi annusare la Nutella.

Carrie

Carrie: ETERNAMENTE TUO, ETERNAMENTE MIO, ETERNAMENTE NOSTRI

venerdì 3 agosto 2012 2 commenti
Cavolo quanto mi piacerebbe poter dedicare queste parole a qualcuno, purtroppo nel mio orizzonte sentimentale c'è calma piatta.
Vita dura per noi eterni romantici, se poi anche sognatori estremisti la cosa non aiuta di certo.
Per un po' di tempo avevo pensato di prendere le cose più alla "leggera", quasi una conversione agli standard generali: cerca da scopare, magari salta fuori l'amore.
Ma per me è impossibile riuscire a fare una cosa simile, sarebbe come chiedere ad un gatto di volare o ad un cavallo di deporre un uovo.
Quando la tua natura più intima è plasmata in un certo modo non puoi combatterla, volente o nolente possiamo solo assecondare il nostro io.
Certo, sono fatto di carne e sangue come tutti ed ho anch'io le mie necessità fisiche, non disprezzo il sesso ma...
Per me esiste una differenza abissale fra "fare sesso" e "fare l'amore", sono due concetti in cui il secondo include il primo, ma non viceversa.
Il sesso è meccanico, privo di sentimenti, un semplice appagamento fisico.
L'amore è fusione fisica, mentale e spirituale allo stesso tempo.
Miranda, leggendo questo post, commenterà dicendo che ho solo bisogno di pisello, non oso pensare cosa direbbe Samantha!
Oggi è una giornata stupenda: sole, caldo, la gamba destra guarita da un'ustione (forse non ve ne avevo parlato),...
È un peccato recludersi dentro l'albergo a lavorare, fossi stato di riposo mi sarei organizzato per un bel picnic al fiume con qualche amico, anche de sarebbe stato perfetto con qualcuno che fosse più di un semplice amico.
Bisogna sapersi accontentare, in fin dei conti la realtà parla chiaro: oggi si lavora dalle 15:00 alle 23:00, addio picnic, magari sarà per i prossimi giorni.
Stamattina, quando ho preso la bici per venire in centro a Bologna, sembrava che fosse in atto una congiura contro di me: ovunque mi girassi c'erano ragazzi bellissimi.
Uno in particolare, stava facendo jogging con solo i pantaloncini, per poco non finivo dentro al canale che costeggiava la pista ciclabile.
Il bello (e brutto) dell'estate: la gente si veste il minimo indispensabile e noi, poveri ragazzi gay, veniamo torturati da simili paesaggi faunistici.
Perché è con la bella stagione che avvertiamo di più la mancanza di qualcuno al nostro fianco?
Dovrebbe essere un fattore valido 365 giorni l'anno, eppure la tarda primavera e l'estate sono i momenti più difficili, almeno per quel che mi riguarda.
No, nessun fatto ormonale, ho detto "qualcuno al nostro fianco", non "nel nostro letto".
Forse la bella stagione ci porta alla voglia di uscire e condividere con un'altra persona quei momenti.
Per il momento non mi resta che godermi l'estate 2012 insieme ai miei amici e continuare a conoscere gente, magari il prossimo appuntamento potrebbe essere quello buono.

Carrie