Biography

“Gay and the city” è molto più che una semplice trasposizione dell’ormai famoso telefilm ad un’ambientazione gay, sono scorci di vita reale di persone in carne ed ossa, specialmente di quattro ragazzi che, in un modo o nell’altro, sono l’immagine riflessa dei personaggi principali.

E’ cosi che compaiono Carrie, Miranda, Charlotte e Samantha, ad essi si aggiunge un piccolo universo di persone che ruotano attorno a loro: Stanford, Anthony, Mariah, Aidan e così via.

La nostra Samantha è un ragazzo di 23 anni dalle incredibili similitudini con la versione originale, specialmente nel linguaggio molto colorito di cui è dotato. E non solo quello…

Miranda, manager in carriera, ma che cerca in ogni modo di tenere vita privata e lavoro ben separati, spesso prediligendo il secondo, è un vero amico, sa essere presente ogni volta che qualcuno ha bisogno.

Charlotte, il nuovo acquisto del gruppo, è un ragazzo solare, divertente e con una classe decisamente adatta al suo ruolo. Ora è presto per parlarvi meglio di lui, ma rimedieremo quanto prima,

Carrie, ora tocca a me, in perenne ricerca dell’amore vero, nel mentre vivo la mia vita circondato da questi pazzi scatenati, mie ancore di salvezza. Un bacio a tutti loro, è il minimo che possa fare per dirvi grazie.

Siamo anche su Facebook, cercate le pagin “GAY and the CITY” e “Carrie Gay and the City” oppure chiedete l’amicizia a “Carrie Gayandthecity”.

Mentre sta per essere pubblicato il mio primo libro “Gay and the city”, mi sto già scatenando a scrivere il secondo, il cui titolo è merito di Miranda!

Content

Carrie: 2012 ADDIO

lunedì 31 dicembre 2012 0 commenti

Ormai il 2012 volge al termine, un altro anno sta per chiudersi e diventare una serie di ricordi.
Quest'anno avevo scritto l'ennesima letterina a Babbo Natale, ma poi non so esattamente perché non l'abbia pubblicata, è rimasta lì, chiusa nel mio iPhone.
Ecco cosa c'era scritto:

"Caro Babbo Natale,
negli ultimi due anni ti ho chiesto ripetutamente di trovare sotto l'albero il mio Mr. Big, ma a quanto pare te ne sei altamente sbattuto i maroni.
A nulla sono valse le minacce, compresa quella di gambizzarti le renne (fossi in te starei attento a volare sopra Bologna, ho già tutto il necessaire per mettere in atto la mia vendetta), il che significa solo una cosa: sarai anche il più amato dai bambini, ma per noi già grandi sei uno stronzo.
Non basta questo per impedirmi di scriverti ugualmente, anche se per il mio Mr. Big mi sono dovuto arrangiare da solo.
Quello che ti chiedo è di regalare 365 giorni meravigliosi a tutti coloro che conosco.
Ti prego, regala a Miranda l'ebrezza dell'amore, a Charlotte ogni bene possibile, a Samantha...credo che il vibratore già ce l'abbia, quindi ripiego sulla serenità ed una perfetta armonia col suo fidanzato.
Regala a Giuditta una bambina meravigliosa come sua madre, a Psyco un uomo che finalmente la capisca, ad Aidan la quiete che tanto merita, al suo ex uno psichiatra che sappia fare il suo mestiere, a mamma Cristiana il successo nel lavoro, a Mr. Micro la capacità di accontentarsi solo del suo fidanzato, a K di far chiarezza su chi e cosa vuole, alla ex Charlotte di saper apprezzare un ragazzo a prescindere dalla sua dichiarazione dei redditi, ad Ellysand di avere un futuro solare con i suoi bimbi, a tutti gli amici di Casalecchio di realizzare i loro sogni, a tutti coloro che leggono il blog di avere una vita di gioia, felicità e serenità.
Infine ti chiedo per il guagliuncello di trovare presto un lavoro a Bologna e di darmi la capacità e le energie per renderlo felice.

Carrie".

L'anno vecchio è stato un anno importante per me: il definitivo allontanamento dell'ex Charlotte, la comparsa di K, la Pera, la gravidanza di Giudy, l'arrivo del guagliuncello, la mia fase "zoccola" e così via.
Il 2013 deve ancora iniziare e già porta un carico di responsabilità notevoli, specie in previsione dell'arrivo a Bologna del guagliuncello.
La sua presenza complicherà la mia vita ed è da tantissimo tempo che aspettavo che ciò accadesse, l'ho desiderato con tutto me stesso.
Proprio ieri sera, mentre mi coricavo, provavo ad immaginare come sarebbe stata la prima sera a casa con lui: sdraiati sul letto, baci e coccole a non finire, sdraiati su di un fianco, con la sua schiena appoggiata al mio petto mentre lo abbraccio e l'accarezzo, sentendo i suoi respiri ed il battito del suo cuore.
Niente sesso, per quanta potrebbe essere la voglia la prima sera con lui non comprenderebbe questa componente, come pure altre notti a venire.
No, quello arriverà col tempo, prima dovremo sopperire alla estenuante conoscenza telefonica a scapito di quella di persona.
Ma è un ragazzo davvero speciale, diverso da chiunque altro abbia conosciuto fino ad oggi e questo mi da un'energia nuova.
Per il resto tutto rimane un mistero: andrà bene, andrà male, sarà lui il mio Mr. Big tanto atteso,...?
Una cosa certa è il mio fioretto per il 2013: non permettere più a nessuno di prendermi per il culo (scusate la caduta di stile ma come direbbe la mia amica Fla "quando ce vò ce vò!").
Quindi attenti, sta arrivando una Carrie molto battagliera!

Felice 2013 a tutti!!!

Carrie

P.S. Nel 2011 mi avete regalato un anno stupendo con quasi 10mila  pagine viste. Quest'anno sono state quasi 30mila. Non so proprio come potervi ringraziare! Un bacio a tutti voi che seguite il mio blog! ^.^

Carriera: UNA GIORNATA CON "CARRIE...NON SI TOCCA!"

lunedì 24 dicembre 2012 0 commenti

Giovedì "Carrie...non si tocca" ha ben pensato di venire a Bologna e fermarsi un paio di giorni.
Il mio saluto è stato un "Ciao! Come sta tuo fratello?!?", lo so, non sono stato diplomatico e neppure delicato, ma voi non avete visto suo fratello, al quale ho dedicato persino un fan club su FaceBook.
Dopo un primo pomeriggio e serata a tentare l'autodistruzione con lui ed Aidan, il giorno successivo ci siamo svegliati tutti e tre in condizioni che rasentavano lo stato di zombie.
Una colazione al bar obbligatoria come disperato tentativo di riprenderci, poi Aidan è dovuta scappare da un suo amico in difficoltà, lasciando il piccoletto fra le mie grinfie.
Tranquilli, ci siamo semplicemente limitati ad una passeggiata in centro per le compere di Natale.
"Carrie...non si tocca" ha così capito cosa vuol dire andare a far shopping con un gay: vedere qualcosa che piace in vetrina, girare per tutta Bologna al solo fine di escludere un articolo che sia più bello, per poi tornare al primo negozio.
Lì avevo visto una sciarpa, lì un cappello, in quello un colbacco,... Proprio quest'ultimo è stata la causa di una duplice imbarazzante figuraccia, come se a me non capitasse mai.
Entriamo in un superstore molto famoso, OVS giusto per non fare pubblicità occulta, dove avevo visto un colbacco in pelliccia sintetica che mi piaceva. 
Abbiamo perlustrato tutto il piano terra e quello interrato, ma non riuscivamo a trovarlo da nessuna parte.
Prendiamo le scale per tornare di sopra e, attraversando un corridoio, vedo passare un ragazzo decisamente molto carino, tanto da farmi dire: "Ma che pezzo di maschio!".
Subito dopo vedo uno che mi somiglia, vestito identico, anche lui con una Luis Vuitton Damier Graphite 55 proprio come la mia...un momento: ma quello sono io ed ho appena definito "Carrie...non si tocca" un pezzo di maschio...
Dopo aver proseguito nella mia inutile ricerca del colbacco, mi arrendo e chiedo direttamente ad una ragazza dove fossero, sentendomi rispondere che erano terminati, gli ultimi tre erano quelli in vetrina.
Non ho avuto modo di ribattere che la mia faccia, triste e sconsolata, aveva già detto tutto, tanto da far partire la commessa verso le casse per chiedere se poteva darmela.
È vero: quando mi concentro nello shopping sono tremendo, eppure in quel frangente mi sentivo in colpa nei confronti di questa ragazza che si stava dimostrando così disponibile.
Purtroppo la risposta fu negativa e la mia faccia trasmise tutto il mio dispiacere, tanto da farla scattare in una nuova corsa per trovare un suo superiore a cui chiederlo.
Ma anche il secondo esito non fu migliore, tanto che ripartì alla ricerca di qualcuno con un grado gerarchico ancora più alto, ricevendo risposta positiva ed interrompendo le sue corse.
Non mi era mai capitato che, per comprare un qualsiasi articolo, dovessi far smontare una vetrina, è una strana sensazione, ma ancora più appagante è stata la mia marcia trionfale verso la cassa per pagare, sentendomi orgoglioso e potente nell'aver ottenuto il mio colbacco, quanto Giulio Cesare, trionfante, entra a Roma acclamato dalla folla dopo la conquista della Gallia.
Arrivata l'ora di pranzo ci siamo diretti in un bar gay vicino al mio posto di lavoro, luogo in cui il giovane etero al mio fianco ha sconvolto la giornata di un paio di ragazzi.
Nel pomeriggio una breve passeggiata fino ai viali e poi in stazione per prendere il treno e tornarcene a casa, dove più tardi ci saremmo rivisti con Aidan.
La serata è stata molto più tranquilla di quanto potessi aspettarmi: cena, chiacchiere e, istigati da Aidan, una partita a obbligo o verità.
Tre ore di gioco, con una breve pausa per una telefonata di Miranda, che ha portato ad un impiego anomalo delle mollette da bucato.
Aidan ha dovuto usarle come strizza capezzoli, io ho dovuto mettermele nei maroni e "Carrie...non si tocca" in ambo i posti con l'aggiunta di doversi depilare a ritmo di musica con una pinzetta da ciglia, ovviamente l'area da depilare erano sempre i maroni.
Dopo uno degli ultimi obblighi, quando ho dovuto dare un bacio a stampo al ravennate, abbiamo deciso di andare a nanna, in parte per la stanchezza, ma anche per evitare di scadere in chissà cos'altro.

Carrie

Carrie: REGOLE DI UN QUASI EX SINGLE

lunedì 17 dicembre 2012 0 commenti

È da quasi 3 mesi che mi sento regolarmente con questo ragazzo, mi sono fatto oltre 1000 km di viaggio fra andata e ritorno per incontrarlo, abbiamo già avuto la nostra prima lite e stiamo pianificando molti aspetti della nostra vita insieme.
Confesso che mi spaventa un po', sarò davvero pronto per una storia, seria per lo meno nelle intenzioni, per il mio prossimo futuro?
Sto parlando proprio del guagliuncello.
È passato fin troppo tempo da quando ho detto "ti amo" l'ultima volta, per ora è ancora presto per dirlo, ma nulla toglie che mi sia molto affezionato, saldamente legato e vincolato a lui.
Aprire gli occhi al mattino, alzarsi, vestirsi, scendere le scale, camminare per strada, prendere l'autobus, fare colazione, lavorare, pranzare, fare la spesa, risalire le scale, mettere ordine in casa, stirare, uscire per l'aperitivo, cenare, ridere con gli amici, ballare, sdraiarsi a letto, guardare un film alla tv, addormentarsi e sognare, non c'è uno solo di questi gesti in cui i miei pensieri non siano rivolti a lui.
È bello trovare un nuovo centro al proprio universo emozionale, ma sappiamo quanto il destino sia bastardo in certi frangenti.
Proprio ieri mi sono visto con mia madre e siamo andati a mangiare una pizza, di ritorno a casa un ragazzo molto carino mi ha letteralmente abbordato sul bus.
All'inizio le solite chiacchiere di circostanza, poi domande sempre più personali fino al fatidico: "Mi dai il tuo numero?".
Non posso negare di essermi sentito lusingato da tale richiesta e le mille attenzioni nei miei confronti, ma perché adesso?
Sono stato sulla piazza per 3 anni e salti fuori solo adesso?!?
La mia risposta poteva essere solamente una: "Scusami, ma c'è già qualcuno nella mia vita".
Fosse capitato più di tre mesi fa non avrei esitato un secondo a dargli il mio numero di cellulare, non avete idea di quanto fosse carino, ma ora no, mi interessa solo conoscere meglio il napoletanino.
E poi sembra una presa in giro, è come invitare a cena un senzatetto per fare un'opera buona senza sapere che il giorno prima ha fatto 6 al Superenalotto.
Ma è risaputo, sono situazioni che capitano solo quando hai qualcuno, mentre da sei single non ti considera nessuno.
Come se tutto questo non fosse già di per sé sufficiente, ci si mette di mezzo anche una regola fondamentale che chiunque dovrebbe tenere meno a mente.
Purtroppo sono costretto a mettere per una volta le corna a "Sex and the city" a favore de "Il diavolo veste Prada" ed alla famosa frase "...quando la tua relazione andrà a rotoli sarà il momento per una promozione".
Esiste un profondo legame fra lavoro e sentimento, ma tale rapporto ha il difetto di essere inversamente proporzionale: ottimo rapporto con il partner equivale ad una situazione terrificante in ambito lavorativo, al contrario quando sarai ad un passo dalla promozione ricordati che tornerai single quanto prima.
E così sembra essere la mia attuale situazione: finalmente uno sviluppo positivo in campo emotivo ma una situazione estenuante al lavoro, fatta di tensioni, incomprensione ed una buona dose di stronzaggine da parte di alcuni colleghi.
In passato avrei posto rimedio molto velocemente: cambiare posto di lavoro, ma con la crisi in atto non è certo un buon momento.
Non mi resta altro che continuare a godere dei piccoli passi col guagliuncello e stringere i denti continuando falsamente a sorridere sul posto di lavoro.

Carrie

Carrie: TIMIDEZZA O APATIA?

martedì 27 novembre 2012 0 commenti

Che bello salire sul bus, trovare un posto a sedere dopo una lunga giornata, ritrovarsi circondati da  4 ragazzi nemmeno maggiorenni e subirsi per tutto il viaggio i loro discorsi da maschi etero in fasce.
Vi prego, che qualcuno mi prenda a gavettoni di acido concentrato, in confronto è un trattamento da SPA.
Siamo passati dalle auto, alle moto, passando per il MotorShow con la classica battuta: "Motori e figa, dobbiamo andarci per fare le foto con le modelle", tornando alle macchine (ma solo quelle parcheggiate a Lido di Spina, nemmeno fosse la Costa Smeralda) e finire alle moto.
Prezzo, cilindrata, velocità,...perfino chi ha prodotto i bulloni, 4 enciclopedie viventi della meccanica.
Se solo spendessero l'1% del tempo passato a studiare le schede di auto e moto stando piegati sui libri di scuola, in Italia oggi avremmo 4 nuovi Leonardo da Vinci.
Ovviamente tutti i dettagli da loro enunciati con il classico entusiasmo degli etero era condito dalle solite aggiunte come "puttana", "troia", "cazzo" e così in crescendo, fino ad espressioni che perfino Samantha si guarderebbe bene dal pronunciare.
Come se ciò non bastasse, dobbiamo anche tenere presente il volume della loro voce, quasi cercassero di coprire il boato di un 747 in decollo, fortuna che ci sono loro, potrei quasi sentire i miei pensieri.
Un'abissale serie di differenze passano tra ragazzi gay, ma non è questa la giornata dedicata a questo argomento.
Oggi sono pensieroso, il guagliuncello mi ha fatto notare come non abbia mai dimostrato di essere interessato a lui e del mio atteggiamento un po' distaccato nei suoi confronti.
In parte ha ragione, ma è vero che durante l'incontro non ho avuto modo di stare molto tempo con lui e questo è un fattore invalidante da tenere in considerazione.
Così mi sono deciso a mandargli un sms che spiegasse meglio cosa lui rappresenti per me.

"Stavo ripensando alle tue parole di oggi, mi spiace non aver dimostrato quale e quanto sia il mio interesse verso di te, mi sento in colpa. 
In realtà ho molte aspettative dalla nostra conoscenza: mi sei piaciuto fin da subito per il tuo modo di pensare, per come concepisci una relazione, per il tuo essere schietto e diretto. 
Quando poi ti ho visto di persona mi si è fermato il cuore per un istante, sei davvero molto carino e mi ha colpito la profondità dei tuoi occhi. 
Avevo i brividi ogni volta che le mani si sfioravano o quando hai posato la tua sulla mia schiena mentre cercavamo di passare tra la calca di persone. 
Mi sarebbe piaciuto quella sera andare sul molo con te, sicuramente non mi sarei trattenuto dal darti un bacio. 
Purtroppo a voce faccio fatica ad esprimere certi pensieri ed emozioni, forse le tante delusioni mi hanno costruito un guscio, ma scrivendo riesco a parlare senza timori, dire tutto apertamente. 
Si, mi piaci e davvero tanto, mi sono molto affezionato ed i miei amici ormai non mi sopportano più per quanto parlo di te. 
Ecco, alla prossima telefonata sarò terribilmente in imbarazzo e, anche se non mi vedrai, sarò rosso peperone. 
Sono fatto così, strano ma sincero :)"

Ho scoperto tutte le mie carte con questo messaggio, ma è anche vero che nella vita bisogna saper rischiare.
Però continuo a pensare al fatto che per telefono non riesco ad essere così spontaneo come vorrei.
Con lui davanti quel famoso sabato mi sentivo perfino in grado di lanciarmi e baciarlo, una follia che, chi mi conosce bene lo sa, per me equivale ad arrivare sulla luna cercando di saltare.
Non sono mai stato un cacciatore, sono sempre stato una preda, ma questa situazione non me lo consente, al contrario devo rimboccarmi le maniche e mettermi in gioco come mai prima d'ora.
In più, credo che le mie passate relazioni e gli incontri degli ultimi tempi non abbiano giovato a mio favore, forse è vero che sono diventato più cinico e freddo, oppure sono talmente spaventato da questa potenziale relazione che finisco col chiudermi a riccio.
In ogni caso non va bene e devo reagire.
Quand'è che smettiamo di sognare il principe azzurro e diventiamo dei freddi burocrati sentimentali?
Che fare?
Quando scrivo non ho problemi di sorta, riesco ad esprimere qualsiasi sensazione o emozione, se lui fosse qui mi sforzerei per non essere così distaccato e sicuramente ci riuscirei perché a lui tengo davvero molto, ma per telefono faccio veramente fatica.
Per ora mi limiterò a dormirci sopra e domani continuerò a riflettere, cercando di non essere così chiuso con lui come ho fatto fino ad oggi.
Notte a tutti.

Carrie

Carrie: IL GUAGLIUNCELLO

lunedì 19 novembre 2012 0 commenti

La mia follia continua  ininterrottamente nella sua opera, non senza un certo aiuto da parte di Aidan.
Come se dovessi essere incitato ulteriormente.
Prima di dirvi tutto (e rigorosamente in diretta) credo sia necessario un breve riassunto delle ultime 14 ore.
Finito di lavorare sono andato a casa, come di consuetudine, stavolta però avevo piani molto diversi dal solito: doccia, nanna, levataccia alle 6:00 del mattino e partire con Aidan alla volta dell'hinterland napoletano per incontrare il guagliuncello.
Purtroppo la mia compagna d'avventure era stesa, per non dire cappottata, nel letto con febbre e tosse.
Questo non l'ha fatta desistere dal suo piano d'emergenza: mettermi sul primo treno per Napoli pagandomi i biglietti.
E così, dopo tre ore e mezza di viaggio su Italo, durante le quali avrò dormito si e no trenta minuti, e la pubblicazione psicotica di una decina di post su FB, eccomi giunto a Napoli.
Una boccata d'aria fuori dalla stazione, individuare qualcuno per chiedere indicazioni sulla restante parte del viaggio (compreso qualcun'altro che mi ha scroccato due sigarette) ed ero già dentro al trenino della Circumvesuviana.
È stato in quel momento in cui mi sono ricordato il motivo del mio scetticismo nell'utilizzo dei mezzi pubblici campani: se in tutta Italia un trenino come quello avrebbe accolto al massimo 200 persone, a Napoli ce ne stanno non meno di 500, una densità superiore alle sardine in scatola.
Ma nonostante le difficoltà, sono giunto finalmente a Torre del Greco.
Appena arrivato l'ho chiamato subito (ci ho provato mentre ero sul trenino, ma fra il fitto e il chiacchiericcio della gente, sommato al rumore del mezzo, era impossibile capire qualcosa), ci siamo accordati per vederci dopo pranzo ed io ne ho approfittato per raggiungere l'hotel.
Camera carina, qualche pecca il bagno, ma è sempre il punto dolente degli alberghi.
Primo giretto per la città, pronti e...via!
Solo con l'ausilio dell'app di Google Maps, mi sono ritrovato immediatamente nelle vie dello shopping.
Giuro: non l'ho fatto apposta.
Chi mai avrebbe immaginato di trovare tutti quei negozi?
Ok, non c'erano i miei monomarca preferiti come Louis Vuitton, Hermés, Gucci, Prada e così via, ma svariati negozietti con roba griffata li ho trovati e probabilmente li assalterò nel pomeriggio.
Sono arrivato fino a 300 metri dal mare, quello spero di vederlo molto presto accompagnato da lui.
Una breve tappa in un bar pasticceria per mangiare qualcosina al volo, dove puntualmente ho fatto amicizia con i proprietari (se capitate da queste parti... Bar Pasticceria Di Donna in via del Corallo, sono troppo gentili e simpatici), infine una tappa in un piccolo parchetto in centro dove, in attesa della sua chiamata, sto scrivendo queste righe alle 14:08.
Ops, non definirei questo riassunto poi così breve come credevo, sarà forse l'agitazione che ho per via dell'incontro.
Avevo detto che non mi sarei fatto castelli in aria con questo ragazzo e così è stato...non un castello...diciamo qualcosa di dimensioni più ridotte, tipo un trilocale con annesso giardino, mansarda e garage.
Sto pericolosamente sragionando ed il tempo minaccia pioggia, è il caso di mettersi in movimento e cercare qualcuno che venda ombrelli.
A dopo.

H. 17:17
Fosse stato un venerdì non sarei nemmeno uscito di casa, specie a quest'ora.
Essendo sabato ho deciso di sfidare la sorte trovandomi alla stazione della Circumvesuviana, luogo prestabilito per l'incontro.
Ho il cuore in gola e batte ai 3000 all'ora.
Credo di essere sull'orlo di un infarto e l'attesa che lui arrivi non mi aiuta di certo.
Questo è il momento ideale per iniziare una tossicodipendenza da Valium, purtroppo non ne dispongo al momento.
Suvvia, è solo l'ennesimo incontro.
No, non mi tranquillizza nemmeno un po', continuo a tremare come un gattino infreddolito.
No panico.
No panico.
Ok panico.
Ho appena provato a chiamarlo, di nuovo, ma nessuna risposta, probabilmente il rumore del traffico copre la suoneria del telefono.
Torre del Greco è una realtà in scala 1:15 di Napoli, ma ne ha tutte le principali caratteristiche: caos, traffico e quel meraviglioso accento napoletano per cui io perdo la testa.
In più è tutt'oggi che non faccio altro che vedere ragazzi bellissimi ovunque.
A dopo.

00:05
Finalmente ci siamo visti e...cavolo quanto mi piace!
Prima ho avuto modo di conoscerlo caratterialmente, ora anche di persona e la sentenza è unanime (vorrei anche vedere, sono l'unico giudice): è davvero carino!
Con lui al mio fianco mi sento bene, sereno e tranquillo.
Lui mi ha detto che gli piaccio ma una sua amica ha saputo rovinare la serata, arruolandolo per farsi dare una mano a liberare casa: sabato sera da addetto al trasloco.
E così eccomi qui, in albergo solo soletto, quando avrei voluto essere sul lungo mare a passeggiare con lui guardando la luna tra una nuvola e l'altra.
Ho provato anche ad invitarlo in albergo, non fraintendetemi, nessun secondo fine, ma il camion per caricare la roba arriva alle 5:00 del mattino (ma dico: chi cavolo fa un trasloco a quell'ora? Solo qui può capitare una situazione simile).
Non ho molta voglia di scrivere in questo momento, credo che un sonno ristoratore non possa farmi altro che bene, sogni d'oro a tutti.

11:24
Ci voleva proprio un bel sonno ristoratore dopo la serata di ieri, le telefonate di rito ad alcuni amici e un po' di televisione per chiudere gli occhi.
Sono di nuovo nel piccolo parco di ieri sera, nell'attesa che il guagliuncello si liberi dai suoi impegni.
La mattinata è stata abbastanza tranquilla ma al tempo stesso complicata: andato a far colazione in hotel, mi sono ritrovato davanti ad un buffet di prodotti preconfezionati decisamente poco appetitosi.
Mi sono limitato ad un semplice caffè, scoprendo con molta sorpresa ed altrettanta delusione che lì usano le cialdine.
È come andare all'hotel Sacher e trovarsi l'omonima torta preconfezionata.
Sono nel tempio del caffè espresso, voglio sentire quel profumo inebriante, non veder scartare una confezione contenente una cialdina.
Terapia d'urto: correre al bar di ieri e rimediare con un loro delizioso cappuccino e chissà, più tardi potrei farci ancora una capatina.
Concluso il disastro colazione, un piccolo giro guardando le vetrine dei negozi, ahimè chiusi.
Ma ecco la svolta: il passeggio sul molo.
Sarebbe stupendo scrivere stando ad ammirare il golfo di Napoli, la costa sorrentina e Capri, circondato dal profumo del mare e con alle spalle il Vesuvio.
Dopo aver camminato per un'ora guardando il molo e la gente su di esso, sono arrivato ad una semplice conclusione: per arrivarci bisogna usare il teletrasporto.
Spero mi ci accompagni lui nel pomeriggio.
La mia unica possibilità era tornare in centro, magari studiando meglio Google Maps su come arrivare fino al molo nel pomeriggio.
Quale migliore occasione per sentire Miranda appena rientrato da Parigi?
Ovviamente c'è stato il terzo grado: com'è, è carino, a o p, ci hai fatto qualcosa,...
Poi il suo turno per raccontarmi una delle situazioni più divertenti ed imbarazzanti che possano capitare.
Stava parlando con un ragazzo italiano, anche lui a Parigi per lavoro, molto carino, 35 anni ma portati fin troppo bene dimostrandone solo 28, una caratteristica decisamente molto congeniale a Miranda.
Durante la chiacchierata il ragazzo lo guarda e chiede se fosse tutto a posto e, alla risposta affermativa, lui abbassa gli occhi al suo pacco.
A Miranda quel ragazzo piaceva anche troppo, la dimostrazione era una evidentissima erezione sotto i pantaloni.
Avevo decisamente bisogno di questa telefonata, distrarmi dall'attesa di vederlo, distogliere lo sguardo dai maschi paurosamente belli di questo posto e l'idea di farmi di nuovo tre ore di viaggio su di un treno vibrante.
Certo che, avendo dovuto cenare da solo ieri sera, non accetto di dover fare altrettanto al pranzo di oggi, dovesse accadere salgo sul primo treno della Circumvesuviana e torno a Bologna.
Ora provo a chiamarlo e vediamo come si evolverà la giornata, magari nel peggiore dei casi potrei fermarmi a Roma per dare un bacio a Fla'.
A più tardi.

12:47
I miei nervi stanno cedendo.
L'ho chiamato ed è ancora alle prese col trasloco della sua amica e non pensa di riuscire a liberarsi prima delle 14:00.
Ed io cosa dovrei fare nel mentre? 
Continuare a gironzolare senza meta come un povero pirla?
Se io ho trovato il tempo ed il modo di farmi 578 km, lui non riesce a fare altrettanto per dedicarmi una giornata?
In fin dei conti questo viaggio aveva come finalità lo stare insieme e lui stesso mi ha fatto capire di tenerci a me.
Perfino un suo amico gli ha detto che è stato un cretino a comportarsi così.
Per quel che mi riguarda sto seriamente pensando di tornare in hotel, prendere la mia fidata Louis Vuitton Damier Graphite ed aspettare alla stazione della Circumvesuviana.
Se per le 14:00 non si fa vivo, salto sul primo trenino e me ne vado.
Da un lato cerco di capirlo: per come me ne ha parlato, la sua amica gli è stato molto vicino ed ha cercato di aiutarlo, anch'io mi sentirei in debito se fossi nei suoi panni.
Ma poi ci sono anch'io e so che dovrei imparare ad essere più egoista, difetto che sfortunatamente mi manca.
Ci mancava pure il brutto tempo, a quanto pare si adatta al mio umore.
L'ho appena sentito, ora deve andare a scaricare la roba nel nuovo appartamento.
Questo è troppo, prendo il borsone e me ne vado, se ci tiene sarà lui a dover fare il prossimo passo.
Sono decisamente molto alterato, meglio evitare di scrivere per il momento, lo farò più tardi quando mi sarò calmato un po'.

14:15
Sono seduto alla stazione della Circumvesuviana in attesa che un trenino per Napoli si decida ad arrivare.
Si, me ne sto tornando a casa e non nascondo di essere un po' amareggiato da questa situazione.
Lui mi ha chiesto scusa un milione di volte, ma i fatti parlano chiaro: tutto il viaggio è stato inutile.
Eccomi sul treno, carico di aspettative non realizzate.
Ogni metro che percorriamo sento un peso crescere dentro.
Cosa provo è un cocktail di emozioni, alcune in contrasto con la maggioranza di esse composta da dispiacere, delusione, rammarico e, non lo nascondo, anche un po' di rancore.

16:00
"Informiamo i gentili viaggiatori che il treno partirà fra pochi minuti".
Si, sono su Italo e si sta muovendo proprio in questo istante, destinazione casa.
Bilancio del week end: un piccolo disastro.
Si ci sono lati positivi, ma molti di più quelli negativi, eppure non me la sento di nutrire ostilità nei suoi confronti, dopotutto non ha un lavoro e questo trasloco gli permetterà di guadagnarsi qualche soldo.
Più di una volta ha detto che dovrà farsi perdonare venendo lui a Bologna, anche perché se vuole la tazza con teiera che gli avevo regalato non ha altra scelta, è qui nella mia Vuitton.
Inizialmente pensavo di lasciarla in hotel e dirgli di passare a prenderla, ma in fin dei conti ora è obbligato a dimostrarmi che ci tiene alla nostra conoscenza.
300 km/h e mi sembra di andare pianissimo.
Avevo quasi pensato di fermarmi qualche ora a Roma per salutare un'amica, ma credo sia meglio metabolizzare il tutto, non sarei una buona spalla d'appoggio e lei ne ha decisamente bisogno.
Ha da poco scoperto che l'uomo con cui stava da tempo ha ancora in testa la sua ex storica.
Ebbene si, è innamorato di lei da 12 anni e nel mentre parlava di figli con la mia amica.
Bastardo, non ci sono altri aggettivi.
Se la vedeste, potrei perfino innamorarmene io anche se sono gay.
Forza su: chiunque abbia un amico etero in zona capitale, NON psicopatico/complessato/qualsiasi altra patologia psichica, bello dentro ma anche fuori, single, serio, disposto a mettersi in gioco con una delle ragazze più belle e dolci sulla faccia della terra ed intenzionato a trovare la donna giusta, mi scriva a carrie@gayandthecity.it o mi segnali il suo profilo su FB.
Ultimamente vado forte come cupido per etero, in compenso sono una vera frana con me stesso.

19:15
Tra 7 minuti dovrei essere tornato nella mia bellissima Bologna, un viaggio allucinante a dispetto dell'andata visto che il wifi di Italo non ne vuole sapere di funzionare, per caricare una pagina ci vuole non meno di 25 minuti.
Potete immaginare come sia piacevole cercare anche solo di aprire la loro home page per mandare un'e-mail di protesta: lungo e inutile.
Ora inizio a prepararmi per scendere, manca ormai pochissimo. 
Ci aggiorniamo in serata nel post conclusione.

14:18
Giornata decisamente fuori dal comune: mi chiama e quasi istantaneamente litighiamo.
Se il buon giorno si vede dal mattino, si prospetta una giornata veramente molto lunga.
Per farvi capire la situazione devo fare un passo indietro: ieri, mentre aspettavo alla stazione della Circumvesuviana, ho aperto Grindr e Gay Romeo per ammazzare il tempo dell'attesa curiosando in qua ed in là.
Durante il viaggio ho fatto amicizia con un ragazzo di Portici, molto simpatico, ma nessuno dei due ha secondi fini.
Arrivato a casa mi arriva un nuovo messaggio di un altro ragazzo napoletano.
Scambiamo qualche parola e scopro che è un amico del tipo che avevo incontrato.
Da lì il passo è stato breve: prima FB poi scambio di numeri e conseguente telefonata.
Stamattina suona il telefono mentre stavo ancora dormendo, era il guagliuncello e lo richiamo immediatamente.
Gli racconto, non certo senza una punta di euforia, che ho conosciuto un suo amico.
Appena gli dico il suo nome su FB si scatena il pandemonio: una scenata pazzesca, insulti, lui completamente stravolto e agitato.
Il tutto con un finale da manuale: mi sbatte il telefono in faccia.
Sopporto tutto ma non questo gesto che mi fa perdere completamente le staffe.
Gli mando un bel messaggino per fargli capire quanto sia stato scorretto ed immaturo nei miei confronti, lui riprova a chiamare ma in quel preciso istante non avevo alcuna intenzione di rispondere, se non per ricoprirlo d'insulti.
Aidan era allibita, si era perfino svegliata dagli urli che facevo.
Circa mezz'ora dopo richiama e riesco a rispondere.
Mille scusanti: io sono geloso, tu mi piaci e non lo capisci, quello si vuole mettere in mezzo a noi e rovinare tutto,...
Non chiedetemi come sia riuscito a stare calmo e tranquillo, sinceramente parlando non lo so proprio.
Almeno abbiamo chiarito un po' di cose ed abbiamo fatto un ulteriore passo verso una conoscenza più profonda, anche se questa lite non ha certo rialzato il livello del rapporto dopo il tragico week end a Torre del Greco.
Quando sarò più calmo e razionale vi farò sapere il mio punto di vista obbiettivo.

Carrie