Biography

“Gay and the city” è molto più che una semplice trasposizione dell’ormai famoso telefilm ad un’ambientazione gay, sono scorci di vita reale di persone in carne ed ossa, specialmente di quattro ragazzi che, in un modo o nell’altro, sono l’immagine riflessa dei personaggi principali.

E’ cosi che compaiono Carrie, Miranda, Charlotte e Samantha, ad essi si aggiunge un piccolo universo di persone che ruotano attorno a loro: Stanford, Anthony, Mariah, Aidan e così via.

La nostra Samantha è un ragazzo di 23 anni dalle incredibili similitudini con la versione originale, specialmente nel linguaggio molto colorito di cui è dotato. E non solo quello…

Miranda, manager in carriera, ma che cerca in ogni modo di tenere vita privata e lavoro ben separati, spesso prediligendo il secondo, è un vero amico, sa essere presente ogni volta che qualcuno ha bisogno.

Charlotte, il nuovo acquisto del gruppo, è un ragazzo solare, divertente e con una classe decisamente adatta al suo ruolo. Ora è presto per parlarvi meglio di lui, ma rimedieremo quanto prima,

Carrie, ora tocca a me, in perenne ricerca dell’amore vero, nel mentre vivo la mia vita circondato da questi pazzi scatenati, mie ancore di salvezza. Un bacio a tutti loro, è il minimo che possa fare per dirvi grazie.

Siamo anche su Facebook, cercate le pagin “GAY and the CITY” e “Carrie Gay and the City” oppure chiedete l’amicizia a “Carrie Gayandthecity”.

Mentre sta per essere pubblicato il mio primo libro “Gay and the city”, mi sto già scatenando a scrivere il secondo, il cui titolo è merito di Miranda!

Content

Carrie: I LATI OSCURI DELL'AMORE

sabato 30 luglio 2011 0 commenti
Ci sono dei lati dell'amore che fino ad oggi non ho ancora affrontato.
Mi sono sempre limitato allo scintillio, all'amore rose e fiori, ma chi vorrebbe l'amore idilliaco?
Qualcuno probabilmente si, ma io di certo no!
Per me una relazione è fatta, anche se in minima dose, da piccoli screzi, incomprensioni e litigi.
Io voglio i litigi!
Non è una mia componente masochistica, ma una lite vuol dire avere idee differenti da confrontare, misurarsi a vicenda, apprendere nuovi aspetti della persona che prima non avevamo considerato.
Tralasciando la scontatezza del "non c'è niente di più bello che fare la pace facendo l'amore", io ho il bisogno di mettermi in gioco e di confrontarmi.
Un ragazzo che mi desse sempre ragione o mi accondiscendesse in tutto sarebbe la mia morte spirituale.
Vero anche che in caso di grosse diversità si dovrebbe scendere a dei compromessi e sono la normalità, il tutto va calcolato in base a quanto ognuno di noi deve rinunciare a se stesso in funzione dell'altro.
Con Mr. Micro i miei compromessi sembravano più degli armistizi in cui io alzavo bandiera bianca.
Era esasperazione e non avevo più le forze e la voglia di nuovi scontri.
Tutto sta nel ben equilibrare il rapporto considerando i compromessi necessari alla sua esistenza.
Ho usato la parola esistenza per un motivo ben preciso, se avessi usato sopravvivenza la coppia sarebbe già arrivata ad un punto critico ed il dover far ricorso a compromessi sarebbe stato come firmarne la condanna a morte.
Ma se quella fosse la possibilità della relazione di proseguire senza turbare gli animi dell'uno o dell'altro, senza intaccarne l'unione o metterne in discussione le fondamenta, ecco che un compromesso potrebbe diventare come il collante, quel qualcosa grazie al quale concedere la chance di eternità alla propria relazione.
Per farvi un esempio farò ricorso al mio passato.
Un giorno Mr. Micro ed io eravamo in casa da soli e, tra un discorso e l'altro, non ricordo come ma arrivammo a parlare dell'ipotesi che, se un giorno avessimo avuto un figlio per adozione, lui avrebbe voluto che fosse battezzato, mentre io ero ferocemente contrario a questa idea essendo di un'altra religione.
Lui continuava a ripetere che, in fin dei conti, si trattava di un rito positivo, spiegandomene ogni minima concezione favorevole al fatto ch'io potessi accettarlo.
Dal mio canto invece, era palese che non volessi nessun condizionamento e nessuna scelta genitoriale, mio figlio non avrebbe dovuto avere nessuna imposizione potendo liberamente scegliere un domani in cosa credere o non farlo affatto.
Nessuna marchiatura in stile mucca da allevamento, ognuno deve scegliere la propria vita, mio figlio in primis!
Io sono buddista ma non inculcherò mai il mio credo ad una creatura solo perché è la mia convinzione: lui un domani dovrà fare le sue scelte con consapevolezza e coerenza con se stesso, se sceglierà la mia strada io ne sarò felice, se avesse scelto una differente ad egual modo avrei gioito per lui, ma non tollero che qualcuno faccia scelte a priori per qualcun altro.
Non mi rivolse la parola per due giorni.
Il nostro compromesso fu il non discuterne più fintanto che il problema non si fosse posto realmente.
In una relazione è impossibile che non ci siano differenze tali da doversi mettere in discussione, il tutto sta nel "quanto questo ci condiziona o pregiudica il rapporto?".
Riflettiamoci, ne vade del nostro futuro e dell'integrità del proprio io.

Carrie

Carrie: IL GIUSTO EQUILIBRIO

venerdì 29 luglio 2011 0 commenti

Esistono centinaia di tipologie diverse di gay, eppure se analizziamo l'intera comunità sotto un profilo di relazione o sesso, ci accorgiamo che esistono solo tre gruppi.
Quello più grande e numericamente predominante è composto dai ragazzi in cerca di sesso fine a se stesso.
Molto piccolo, ma eppure esistente, quello di coloro che asseriscono di cercare una storia, ma in realtà bramano solo un diversivo erotico divenendo di fatto un sottogruppo di quello precedente.
Microscopico, quasi invisibile, è invece il gruppo di chi cerca realmente una relazione basata sui sentimenti ed il reciproco rispetto.
Ho già parlato in precedenza di questa suddivisione, ma quanto volevo cercare di affrontare questa volta è ben diverso.
Sto notando sempre di più come i "cercatori d'amore" demonizzino in maniera totalitaria il sesso, quasi fossero una cellula integralista anti-sesso.
"io non faccio sesso da 5 anni perché aspetto il ragazzo giusto con cui fare l'amore", questo è quanto mi sono sentito dire non molto tempo fa.
Ma perché arrivare fino a disprezzare una cosa che fa parte della nostra natura e del nostro modo di essere?
Io non sono un tipo che, se non ha un rapporto per più di 72ore, entro in crisi d'astinenza, ma nemmeno quello che ipocritamente dice di conservarsi per il principe azzurro e poi, prima di andare a dormire, si masturba guardando non meno di due film porno!
Sono convinto che sia molto più un'idealizzazione autoimposta per non mescolarsi alla grande massa piuttosto che una propria reale convinzione.
Anche all'interno della chat, forti della loro posizione, si lanciano in crociate pro castità contro chi afferma il contrario.
Io stesso ho quasi scatenato uno scandalo dicendo di essere single da due anni e non aver fatto sesso da soli due mesi.
In compenso lo scandalo è scoppiato ugualmente il giorno in cui ho detto di aver fatto sesso di gruppo.
Il fatto che la mia priorità sia la relazione non esclude che il mio organismo riceva di tanto in tanto le sue normali scariche ormonali, o che non possa talvolta lasciarmi andare a qualche avventura.
Mentirei dicendo che il solo sesso mi fa schifo, ma altrettanto se dicessi che non so stare un solo giorno senza farlo.
Nella relazione non ritengo il sesso una componente fondamentale e prioritaria, certo che ogni occasione è buona per fare l'amore con lui.
Si può cercare l'amore anche senza disprezzare il sesso o siamo condannati ad essere considerati delle sgualdrine per questo nostro modo di essere?

Carrie

Carrie: VIDEO DEL RISVEGLIO

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Carrie: COS'E' L'AMORE

lunedì 25 luglio 2011 0 commenti
































Amore è una parola troppo piccola per un sentimento troppo grande.
Quanta ragione rinchiusa in una frase!
È impossibile dare una spiegazione dell'amore perché ha mille volti e altrettante sfaccettature per ognuno di essi.
Possiamo però cercare di trasmettere quelle sensazioni che scatena in noi e, chissà...magari potremo dare un'idea di ciò che sia.
Personalmente non ho mai provato le famose "farfalle nello stomaco", un paio di jumbo jet si, ma farfalle mai.
Eppure sono di nuovo alla ricerca di quell'amore ridicolo, struggente, luminoso e buio al tempo stesso, che ti logora l'anima e che consuma ogni istante della tua vita in funzione di qualcun altro.
Amore è donarsi anima e corpo, è concedere all'altro anche la più piccola parte di te, non avere più un "io" nei pensieri ma solo ed esclusivamente un "lui", tutt'al più un "noi".
È un gioco di egoismo al contrario, ognuno deve diventare il centro dell'universo dell'altro.
S'insinua un po' come un virus dentro di noi ma dando dei sintomi talmente lievi che non ci rendiamo conto di averlo contratto fino a quando non si scatena ed allora ormai è troppo tardi, siamo belli che innamorati.
Non di rado si manifesta nella forma fulminante, ma se non c'è cura normalmente, figuriamoci per il colpo di fulmine!
I primissimi segnali sono molteplici e possono variare da persona a persona, i più diffusi sono un po' d'inappetenza, svegliarsi al mattino di umore migliore del solito, fatica a prendere sonno la sera.
Tutti sintomi lievi che normalmente nessuno avrebbe preso in considerazione, ma nel giro di una settimana o due eccoli acuirsi leggermente: il risveglio solitamente scatena simultanei pensieri verso una persona, lanciarsi sul telefono senza nemmeno essere scesi dal letto per controllare la presenza di messaggi o chiamate perse, distrazione a scuola/al lavoro, rapporto simbiontico con il cellulare e diminuzione della propria socievolezza in discoteca o in chat.
A questo punto si è già arrivati nella fase critica da infezione del virus "amore".
Da questo momento tutti i parametri vitali impazziscono: perdita della cognizione del tempo quando sei al telefono con lui con conseguenti continue ricariche del credito del cellulare, aritmie quando lo incontri, mentre ci esci e fino a che non lo saluti e, per finire, se arrivi a baciarlo, l'estasi più totale, anche se in realtà è un infarto!
Ma per quanto bene ci faccia all'inizio, per quanto è in grado di distruggerci se finisce.
Perché riporre tante speranze in qualcuno, mettergli in mano il proprio cuore coscienti che lo potrebbe stritolare?
Perché se ci abbandonassimo al cinismo più totale non avrebbe alcun senso la nostra vita.
Per quanto oggi possiamo affermare di non cercare storie ma solo sesso, per quanto un domani saremo costretti a pentirci della nostra scelta, rimpiangendo di non aver avuto il coraggio di seguire le nostre emozioni.
L'essere umano non è un animale sociale, è troppo egocentrico per considerarsi tale.
Vive in città per la sola convenienza di farlo, non per l'istinto solidale con gli altri appartenenti alla sua specie.
La paura di impegnarsi, di doversi relazionare e rapportare a qualcun altro, ha l'effetto di una scacciacani.
Non ci resta altro da fare, per noi pochi démodé rimasti che ancora vogliamo seguire le nostre emozioni, se non scremare quanto più possibile il caos della comunità gay e sperare di trovare qualcuno come noi.
Ma la persona romantica e sentimentale è davvero passata di moda o c'è la speranza di trovarla ancora? Andrebbe bene anche in saldo!

Carrie

Carrie: RIECCOMI

giovedì 14 luglio 2011 0 commenti
Innanzitutto chiedo scusa a tutti, ma un avvenimento mi ha tenuto lontano dal blog per qualche tempo (di conseguenza anche dal libro!), ma eccomi tornato per riprendere il discorso interrotto.
Ormai manca poco alla fine della mia opera prima (speriamo nemmeno ultima!) e credo pertanto necessario tracciare una nuova linea guida per il blog.
Se fino ad oggi mi sono soffermato a lungo su capitoli della mia vita passata, da questo momento inizierà una nuova ottica incentrata sul presente.
Certo potranno esserci divagazioni sul passato, ma solo a titolo di citazione o per sostenere il discorso attuale.
Inizia un nuovo viaggio, potrei quasi dire un GAY AND THE CITY 2.0!
Ora basta, è tempo di lasciare lo spazio alla vita.

Carrie